L’Aran ha pubblicato un aggiornamento storico-statistico sull’andamento delle retribuzioni medie pro-capite per comparto. C’è ovviamente anche la scuola.
L’analisi dell’agenzia parte dal 2001 e arriva al 2016. Per quanto riguarda il mondo della scuola si parte da 22.185 euro di media all’anno con 2.123 di trattamenti accessori.
Come voce stipendiale si intende stipendio, retribuzione di anzianità, 13^ mensilità, l’indennità integrativa speciale. Mentre, per quanto riguarda i trattamenti accessori sono inserite le indennità fisse, i compensi per lavoro straordinario, i premi di produttività, le indennità di turno, disagio ed altre competenze accessorie.
Non sono comprese le voci non aventi carattere direttamente retributivo quali ad esempio gli assegni familiari, i buoni pasto, le coperture assicurative.
Il dato è in ascesa fino al 2009 quando la retribuzione media per il comparto Scuola era di 27.009, poi una lunga discesa con 25.101 nel 2016, dunque 2mila euro in meno.
Si tratta di un dato in netta contro-tendenza rispetto agli altri comparti della Pa, tutti in aumento: dalla sanità, passando per gli enti locali e i ministeri.
Lo stipendio dei docenti in Germania è praticamente doppia che in Italia, per tutti i gradi di scuole e per tutte le anzianità, molto al di sopra della media europea; la Spagna, ha retribuzioni sempre al di sopra della media europea, soprattutto quelle iniziali; la Francia, ricalca l’andamento europeo, ma con le retribuzioni intermedie più basse; l’Italia, infine, parte in linea con l’Europa, si mantiene allineata fino all’anzianità di 15 anni e termina a fine carriera molto più in basso.
Vince il Lussemburgo, poi Germania, Olanda e Austria.
NOTA BENE i dati italiani sono riferiti alla situazione precedente il rinnovo del contratto scuola 2016-2018
Con il nuovo contratto, vengono riconosciuti aumenti che vanno dagli 85 ai 100 euro lordi mensili. Cifre che secondo gli insegnanti non sono sufficienti per valorizzare la loro professione.
L’importo netto, tra l’altro, non supera i 52 euro netti, poco più di 600 euro all’anno.
Ecco quanto guadagnano i docenti in base all’anzianità di servizio e all’ordine scolastico di appartenenza dopo il rinnovo del contratto valido per il triennio 2016-2018.
Docenti | Anzianità di servizio | Importo lordo dopo rinnovo del contratto scuola 2016-2018 (dati espressi in euro) |
Scuola dell’infanzia e primaria | 0-8 | 19.996,27 |
9-14 | 22.198,06 | |
15-20 | 24.136,06 | |
21-27 | 26.030,66 | |
28-34 | 27.888,89 | |
oltre i 35 | 29.275,99 | |
Scuola secondaria di I grado | 0-8 | 21.693,22 |
9-14 | 24.260,75 | |
15-20 | 26.511,29 | |
21-27 | 26.949,63 | |
28-34 | 22.869,87 | |
oltre i 35 | 32.444,07 | |
Scuola secondaria di II grado | 0-8 | 21.693,22 |
9-14 | 24.890,51 | |
15-20 | 27.319,69 | |
21-27 | 30.414,95 | |
28-34 | 32.444,07 | |
oltre i 35 | 34.052,17 |
Così come già scritto da La Tecnica della Scuola, Di Maio si è lasciato andare a previsioni molto ottimistiche accennando persino alla possibilità che con il prossimo contratto nazionale si tenti un primo avvicinamento agli stipendi europei.
Per il momento, però, pare che nella legge di bilancio non ci sia nulla di concreto in questa direzione.
Ma, nel concreto, quanti soldi ci vorrebbero per fare qualche passo su questa strada?
Il conto è abbastanza semplice: per aumentare gli stipendi dei docenti di un punto percentuale occorrono all’incirca 350-400 milioni, quindi per aumentare gli stipendi del 10% occorrono 4 miliardi di euro.
Un aumento del 10% significa all’incirca 150 euro mensili in più che, al netto delle ritenute, si riducono a 80-90 euro.
Ma questo sarebbe ancora lontano, lontanissimo dal valore medio degli stipendi europei per raggiungere i quali sarebbero necessari aumenti del 20-25%, pari dunque a 10 miliardi.
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