Personale

Stipendi sempre in rosso: il 2013 mai recuperato, persi 170 euro e chi passa alle Regioni riparte da zero

Gli stipendi dei docenti italiani sono tra i più bassi nell’area dei Paesi più avanzati: rispetto ai docenti della Germania, ad esempio, il compenso di un insegnante italiano a fine carriera è all’incirca dimezzato. E rispetto ad alcuni Paesi nordici il divario cresce ulteriormente. Lo sanno bene i lavoratori. E pure i sindacati, i quali non mancano occasione per ribadirlo.

La Gilda consegna 30 mila firme alla presidenza del Consiglio dei ministri

La Gilda degli insegnanti ha raccolto oltre 30 mila firme, attraverso una piattaforma on line dedicata, e in tutte le scuole d’Italia grazie all’impegno in prima linea di Rsu e Tas.

L’iniziativa si è conclusa il 6 giugno, a ridosso del termine delle lezioni, con la consegna delle sottoscrizioni alla presidenza del Consiglio dei ministri.

“Il numero elevato di adesioni – spiega Rino Di Meglio, coordinatore nazionale del sindacato, che si è recato a Palazzo Chigi con una delegazione della Gilda per depositare le firme – è una spia inequivocabile del disagio e del malcontento che serpeggia tra gli insegnanti e della loro voglia di riscatto”.

In 10 anni persi 170 euro lordi

Come ha evidenziato uno studio del Centro Studi Nazionale della Gilda degli Insegnanti, in 10 anni le retribuzioni dei docenti italiani sono calate mediamente del 7% rispetto all’andamento dell’inflazione: in pratica, dal 2007 a oggi gli stipendi sono diminuiti di circa 170 euro lordi.

“La significativa riduzione del potere di acquisto – dice Di Meglio – ha provocato una sostanziale diminuzione anche del prestigio sociale dei docenti. Le buste paga sempre più leggere hanno portato gli insegnanti a diventare fanalino di coda non soltanto nell’impietoso confronto con i colleghi degli altri Paesi europei, ma anche con tutti gli altri dipendenti pubblici italiani”.

Recuperare il 2013 e rispettare l’accordo di Palazzo Chigi

Secondo il leader della Gilda, “per cambiare questa situazione indecorosa, occorre recuperare la progressione di carriera scippata nel 2013. Bisogna, inoltre, investire maggiori risorse nel rinnovo del contratto, a partire dalle somme stanziate dalla legge 107/2015 per il bonus merito che non serve per premiare davvero i bravi insegnanti”.

“Ci auguriamo che il presidente del Consiglio, che ha già dimostrato sensibilità e apertura verso questo tema impegnandosi in prima persona con l’accordo siglato lo scorso 24 aprile con i sindacati rappresentativi della scuola, presti ascolto alle richieste di chi ogni giorno lavora per formare l’Italia del futuro e alle quali dà voce la nostra petizione”.

Chi passa alle regioni prende 200 euro, ma ripartendo da zero

Va segnalata, infine, la notizia di Italia Oggi, secondo la quale “il docente che passa alla regione partirebbe da zero”, per via di “una sentenza della Cassazione sullo status retributivo in caso di passaggio di ente”.

In pratica, il personale scolastico di ruolo ripartirebbe da zero: l’Anief ha calcolato che “con il passaggio alle Regioni, l’incremento salariale sarebbe di circa 200 euro lordi, mentre il Contratto collettivo nazionale della scuola prevede l’assegnazione di scatti automatici che a fine carriera arrivano a 700 euro netti.

Secondo il presidente nazionale del sindacato autonomo, Marcello Pacifico, “si tratta di un prezzo da pagare improponibile, perché gli aumenti periodici, che al personale della scuola si attuano dopo otto anni dall’assunzione e successivamente in media ogni lustro, rappresentano oggi l’unica forma di carriera”.

Nei giorni scorsi, si era calcolato che il personale docente interessato al passaggio alle Regioni sarebbe stato attorno al 25%, quindi poco meno di 200 mila unità: stando così le cose, qualora l’azzeramento stipendiale dovesse realizzarsi, i numeri saranno decisamente più ridotti, con i soli neo-assunti, a quel punto, interessati ad aderire.

Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Lezioni di manganello, per Manzi (Pd) la violenza non è mai educativa. Murelli (Lega): critiche fantasiose, noi con le forze dell’ordine

Non si arresta la polemica sulle “lezioni di manganello”, su cui Avs presenterà un’interrogazione parlamentare,…

02/11/2024

La festa dei morti non c’è più, La Russa: nulla contro Halloween, ma rimpiango i regali che “lasciavano” i defunti quand’ero alle elementari

"Spero davvero che, senza nulla togliere ad Halloween, questa tradizione della festa dei morti dedicata…

02/11/2024

Saluto romano, gli studenti non si rendono conto del significato perchè ignorano la storia: per la ds De Luca quanto accaduto “è un segnale”

"Urge fare entrare lo studio della storia contemporanea nelle scuole affinché i fatti accaduti nel…

02/11/2024

Cesare Pavese: Indire e Gabinetto Vieusseux propongono un progetto per farlo conoscere ai più giovani

La scuola allo schermo: si intitola così un interessante progetto dell’Indire per promuovere nelle scuole…

02/11/2024

Giappone: sempre più studenti si assentono dalle lezioni

Nelle scuole elementari e medie del Giappone sempre più ragazzi disertano le lezioni, per il…

02/11/2024

Sciopero scuola 31 ottobre, tra legge di bilancio, precari, idonei 2020 e diritti dei lavoratori: le voci dei protagonisti

La Flc Cgil è scesa in piazza, giovedì 31 ottobre, per uno sciopero generale che…

02/11/2024