I sindacati in questi giorni stanno premendo molto sulla questione stipendiale dei docenti, in vista del prossimo rinnovo contrattuale.
In occasione della Giornata Mondiale degli insegnanti, i sindacati FLC CGIL, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal hanno prodotto un comunicato unitario rivolto al Ministero dell’Istruzione e a quello dell’Economia, oltre che al Governo:
“Sappiamo bene che le risorse sono per definizione, scarse, scrivono in sindacati. Per questo la politica è chiamata a fare scelte e decidere. E’ il suo compito. Quella che si preannuncia è una lunga, intensa, diffusa fase di coinvolgimento di ogni insegnante, di ogni lavoratore della scuola per uscire dall’impasse attuale e portare a un buon contratto. Se la scuola è centrale, bisogna trovare le risorse. Il personale della scuola conosce stipendi bassi e condizioni di lavoro gravose”.
Le organizzazioni sindacali spiegano i motivi della mobilitazione che hanno annunciato: “quella che FLC CGIL, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal stanno mettendo in atto non è la mobilitazione corporativa di un settore, ma il voler dare al sistema di istruzione nuova considerazione e respiro dopo la legge 107, per restituire dignità al personale che merita”.
Riferendosi alle parole del ministro Fedeli, i sindacati puntualizzano: “parlare bene della scuola italiana è sempre facile, data l’enorme e straordinaria professionalità di dirigenti, docenti, e personale ATA. Resta il divario tra responsabilità, carichi di lavoro, professionalità, retribuzioni tra Italia e Europa. Noi unici rimasti con gli stipendi congelati. Stiamo percorrendo insieme al personale della scuola una azione seria e diffusa, per una scuola che fino ad oggi ha tenuto stringendo la cinghia. E ora è stanca. Noi diamo voce a queste persone. E sono tante. Il Governo sappia ascoltare”.
Infine un richiamo al confronto aperto voluto dal governo per le trattative di rinnovo del contratto: “la scelta fatta di un confronto aperto va mantenuta, soprattutto ora che si decide dove investire. Occorre dare risposte convincenti all’emergenza stipendiale che colpisce tutto il personale della scuola”.
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