“Con la pubblicazione del Decreto legge 36 si è sancita la contrapposizione tra sindacati e ministero dell’Istruzione. Il ministro Bianchi dice il vero quando afferma che fino al 2026 non vi saranno tagli, tuttavia tra 4 anni assisteremo all’inizio della cancellazione di circa 10mila cattedre, duemila l’anno, e inoltre la carta del docente verrà gradualmente ridotta per destinare i fondi sul fronte della valorizzazione del personale e per gli incentivi a non oltre il 40% dei docenti che si presteranno a svolgere delle attività di aggiornamento e di innovazione didattica”. A spiegarlo alla web Tv della Gilda degli insegnanti il nostro direttore Alessandro Giuliani.
“Dall’altra parte – continua il direttore Giuliani – abbiamo i sindacati infuriati perché un anno fa si era sottoscritto un patto per la scuola decisamente diverso, con valorizzazione delle carriere e con degli investimenti corposi per l’Istruzione”.
“E invece abbiamo un Def approvato un mese fa che prevede la riduzione di mezzo punto percentuale dell’investimento rispetto al Pil per la scuola e l’istruzione e abbiamo un rinnovo contrattuale con cifre che non coprono nemmeno l’inflazione, andando ad assegnare non più di 60 o 70 euro netti per lavoratore”.
“A questo punto vedremo se il Parlamento, attraverso le Camere, sarà capace di modificare il DL 36, altrimenti si andrà allo scontro, in un fine d’anno scolastico davvero vibrante,” conclude Alessandro Giuliani.
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