Ancora una volta i docenti della scuola italiana si trovano in una situazione di vacanza contrattuale e senza una prospettiva certa di rinnovo del contratto scuola. Il CCNL scuola 2016-2018, rinnovato senza tenere conto degli arretrati di nove anni e con aumento medio lordo di 85 euro, è già scaduto dal primo gennaio 2020.
Adesso i docenti attendono un aumento di stipendio consistente e non si accontenteranno delle solite lodi politiche che in questa circostanza sono state rivolte dalla Ministra Azzolina ai docenti che hanno volontariamente lavorato a distanza per consentire il diritto allo studio degli studenti impediti a frequentare le scuole a causa del Coronavirus. I docenti e le rappresentanze sindacali che saranno chiamate al tavolo tecnico per il rinnovo del CCNL 2019-2021, chiederanno che vengano previste, già nel DEF (Documento di economia e finanza), le risorse adeguate per aumentare gli stipendi dei docenti in modo consistente.
Un docente laureato di scuola secondaria di II grado, con un’anzianità tale da trovarsi in classe stipendiale 0, percepisce uno stipendio netto di 1350 euro, mentre in classe stipendiale 21 percepisce uno stipendio netto di 1800 euro e a fine carriera, in classe 35, percepisce 1960 euro. In buona sostanza un docente di scuola secondaria di II grado non supera, anche dopo 40 anni di carriera, i 2000 euro netti di stipendio.
A fare da contraltare agli stipendi bassi dei docenti italiani ci sono fondi accessori importanti che servono per attuare i tanti progetti dei PTOF e i progetti PON di vario tipo.
In buona sostanza ogni scuola dispone, ogni anno scolastico, di almeno 100 mila euro di fondo di Istituto o, nel caso di scuole con molti iscritti, anche di cifre ben superiori, a cui si aggiungono i fondi per i Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento, quelli per i PON e i POR, e anche delle erogazioni liberali.
Secondo il parere di alcuni docenti, i troppi progetti laboratoriali pomeridiani tendono a distogliere gli studenti dallo studio curricolare e, in alcuni casi, si tratta di progetti poco formativi che fanno perdere tempo prezioso per lo svolgimento delle attività curricolare. Ci sono docenti che pensano che sarebbe meglio dirottare i soldi dei progetti per un cospicuo aumento stipendiale, e anche i miliardi di euro dei Fondi Sociali Europei potrebbero essere utilizzati per equiparare gli stipendi dei prof italiani a quelli dei docenti tedeschi.
Il Premier Conte, al fine di scongiurare lo sciopero del 17 maggio 2019, si era impegnato a chiudere un contratto della scuola a tre cifre e a trovare anche altre risorse per portare gli stipendi dei prof italiani a livello della media europea. Anche con il Conte bis, il Ministro Fioramonti intervistato dalla nostra testata, aveva promesso (prima delle sue dimissioni per mancanza di fondi nella legge di bilancio proprio per il rinnovo del contratto scuola), un rinnovo contrattuale a tre cifre.
Si attendono i particolari del probabile accordo contrattuale sulla scuola nei prossimi tavoli tecnici. La domanda principale è la seguente:”Da dove arriveranno i miliardi di euro necessari per aumentare gli stipendi degli insegnanti, tenendo conto che la situazione economica italiana ai tempi del coronavirus sembra totalmente in una grave e sconfortante crisi?”.
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