Ennesima polemica a distanza fra Governo e opposizione. Stavolta è Simona Malpezzi del Pd ad attaccare il vicepremier Di Maio, che in precedenza aveva rassicurato sul fatto che per la scuola non sono previsti tagli.
“Di Maio mente e i docenti pagheranno cara la ‘manovra del popolo’ – scrive su Facebook la senatrice Malpezzi -. Nel Def c’è scritto chiaramente che gli stipendi del personale della pubblica amministrazione, tra cui il personale della scuola, subiranno una riduzione dello 0.4% con un taglio pari a oltre un miliardo per tutto il settore pubblico e a più di 300 milioni per la scuola.
Per la scuola il cambiamento si traduce nell’abbassamento degli stipendi dei docenti!”
Eppure il ministro Luigi Di Maio ha puntualizzato che non ci saranno tagli per il settore della scuola: “neanche un centesimo sarà decurtato per gli stipendi dei docenti. Anzi, nel Def abbiamo scongiurato il calo di retribuzione previsto dal vecchio governo individuando i fondi necessari affinché questa riduzione non ci fosse”.
“La qualità della scuola – ha aggiunto Di Maio – passa anche dalla qualità della vita degli insegnanti e non ci sogneremmo mai di fare cassa su di loro come hanno fatto in passato”.
La buona notizia, sarebbe quindi la mancanza dei tagli. Ma rimane il fatto che con la prossima negoziazione del nuovo contratto, al momento pare non ci siano novità sul fronte aumenti.
Al momento, hanno fatto sapere i sindacati, non ci sono notizie in merito alle risorse economiche per il rinnovo contrattuale.
nel frattempo però, la Gilda lancia la proposta di aumentare gli stipendi utilizzando i fondi del bonus merito, attraverso il recupero dello scatto d’anzianità mancante del 2013. in questo modo nelle buste paga entrerebbero mediamente 100 euro in più.
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