Decine di migliaia lavoratori Ata della Scuola, collaboratori scolastici ex dipendenti degli Enti Locali, stanno percependo uno stipendio non solo basso, spesso appena superiore ai mille euro, ma anche decurtato: a sostenerlo è Anief
Come noto, i collaboratori scolastici remunerati dagli Enti Locali trasferiti alle dipendenze del Miur, in base all’art. 8 della Legge n. 124/99 dovevano essere inseriti nei ruoli del Ministero dell’Istruzione mantenendo l’anzianità maturata presso l’ente locale di provenienza. Tuttavia, il 20 luglio del 2000 è intervenuto un accordo sindacale, di primo inquadramento, che ha cambiato le regole, sancendo che il personale transitato dagli Enti Locali allo Stato doveva essere inquadrato nei ruoli ministeriali sulla base del “maturato economico parziale”, ossia desumendo il livello di inquadramento dalla somma dello stipendio annuo lordo tabellare (previsto dai Ccnl degli Enti Locali) con la Ria (la retribuzione acquisita da ciascun dipendente sulla base dell’anzianità di servizio maturata), senza però computare né i premi di produzione né l’indennità di rischio, pure percepiti nel 1999.
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