Ammontano a 36 miliardi di euro le tredicesime in arrivo per Natale, secondo un’indagine Coldiretti/Ixè che registra un leggero aumento rispetto al 2016. Il 39% degli italiani destinerà la gratifica natalizia alle spese per le festività.
Ma il 34% utilizzerà quei soldi per il pagamento di tasse, mutui e bollette, mentre il 19% è intenzionato a risparmiarli. Quest’anno in media la spesa complessiva per regali, cibo, viaggi e divertimenti sarà di 528 euro per famiglia, in aumento rispetto allo scorso anno del 4,4%.
La situazione evidenza il peso della pressione fiscale che – continua la Coldiretti – sottrae risorse ai consumi anche nel periodo delle feste ma tuttavia si registra un miglioramento rispetto allo scorso anno.
Nel 2017 si è infatti verificato – conclude la Coldiretti – un aumento del 13% degli italiani che destinano la tredicesima principalmente alle spese di Natale ed un calo del 10% di quelli che sono costretti ad utilizzarla soprattutto per tasse, mutui o bollette.
L’Italia – sottolinea la Coldiretti – si classifica al terzo posto tra i Paesi Europei dove si spende di più per il Natale, preceduta solo da Spagna con 632 euro e Gran Bretagna con 614 euro.
La spesa media per le festività di fine anno in Italia – precisa la Coldiretti – risulta superiore del 19% rispetto ai 445 euro della media in Europa dove in fondo alla classifica c’è la Polonia con 258 euro a famiglia.
La tredicesima matura ogni mese, con un rateo pari a 1/12.
La legge non stabilisce una data precisa entro la quale deve essere pagata la tredicesima: la data e la modalità di pagamento cambiano a seconda di quanto stabilito dal contratto collettivo applicato.
La gratifica di fine anno matura, nella generalità dei casi, se nel mese risultano lavorati almeno 15 giorni. La tredicesima matura anche durante le seguenti assenze tutelate: maternità obbligatoria; riposi giornalieri per allattamento; congedo matrimoniale; malattia (entro il periodo di comporto, cioè di conservazione del posto); infortunio e malattia professionale, nei limiti del periodo di conservazione del posto; cassa integrazione guadagni ad orario ridotto; ferie, festività, ex festività, rol e permessi retribuiti.
La tredicesima, invece, non matura durante i seguenti periodi: aspettativa facoltativa per malattia, malattia professionale o infortunio, spettante al termine del periodo di conservazione del posto; congedo parentale; assenze per malattia del bambino; permessi Legge 104; congedo per eventi particolari; congedo per adozioni internazionali; cassa integrazione guadagni a zero ore; aspettativa e permessi non retribuiti; sciopero; assenze ingiustificate; sospensioni dal lavoro dovute a motivi disciplinari.
Per i docenti il calcolo è invece più complesso. Viene calcolata per ogni mese di servizio e per ogni periodo lavorato superiore ai 15 giorni. E non matura quando il docente si assenta per motivi familiari, personali o sia stato sospeso dal servizio per motivi disciplinari.
Anche la tredicesima è soggetta a tassazione, cioè ai normali contributi previdenziali e alle normali ritenute fiscali. Non sono previsti invece gli assegni per il nucleo familiare. Non sono nemmeno previste le detrazioni per lavoro dipendente o per familiari a carico.
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