L’uso massiccio dei cellulari è ormai un segno distintivo dei nostri tempi: giovani e meno giovani, svago, lavoro e quant’altro, la fruizione dei social network, di Facebook, Whatsapp e Instagram su tutti, sembra aver creato dipendenza per la maggior parte della popolazione mondiale. Tuttavia, sarebbe bene imparare a darsi delle regole, imporre dei limiti, specie ai bambini e in generale agli studenti che l’utilizzo massiccio dei cellulari potrebbe avere ripercussioni proprio perché ancora in fase di sviluppo.
A tal proposito, una ricerca dell’università di Glasgow su un campione di 91 mila persone evidenzia il rischio di chi resta connesso fino a tardi.
La ricerca, riportata sul Corriere.it, mostra infatti come chi passa la sera e la notte controllando i social media, è a rischio di sviluppare problemi di bipolarismo e disordini di tipo neurologico. Inoltre, chi sta “connesso” fino a tardi finisce anche per sentirsi più solo e infelice.
Lo studio infatti mostra che a determinare tali conseguenze è lo scombussolamento del normale ritmo circadiano, che vorrebbe le attività di veglia concentrate nelle ore di luce e quelle di riposo quando si fa buio.
La ricerca si è concentrata su persone di mezza età, maschi e femmine, a cui sono stati consegnati dei sensori che hanno registrato i loro ritmi di veglia e sonno. Un individuo ogni 25 ha evidenziato un quadro fuori dalla norma, con le ore di attività notturna quasi pari a quelle del giorno. Ed erano proprio le persone che a mezzanotte guardano Facebook o che si svegliano nel pieno della notte per sbirciare il computer. Inoltre, i ricercatori hanno stabilito che gli individui con questo comportamento – e una evidente dipendenza da telefono nelle ore notturne – sono anche il 6 per cento più a rischio degli altri di soffrire di depressione e l’undici per cento più inclini a sviluppare problemi di bipolarismo. Infine le persone che non spengono mai lo smartphone risultano anche più infelici, tanto da aver valutato il proprio livello di benessere con una percentuale del 9 per cento inferiore rispetto a quella di coloro che spengono prima il cellulare.
La ricerca oltre a mostrare come la dipendenza da smartphone e nuove tecnologie sia un problema serio per tutti, suggerisce anche che i più giovani fruitori, ovvero gli studenti, devono essere salvaguardati per primi, dato che questi rappresentano il futuro della società. Di conseguenza, i genitori dovrebbero applicare un controllo maggiore sui propri figli proprio per cercare di limitare i danni a bambini e adolescenti, che già rischiano di incontrare depressione e bipolarismo nei primi anni di vita.
Anche la scuola dovrebbe intensificare i corsi e gli incontri in cui vengono spiegate le problematiche a cui vanno incontro gli alunni in caso di eccessiva esposizione a Facebook e Whatsapp.
"Nelle more dell’emissione della nota M.I.M. sui termini, modalità e presentazione delle domande, da parte…
Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, una settantina di studenti di tre…
L’insegnante e scrittore Christian Raimo ripercorre con ‘La Tecnica della Scuola’ i motivi che hanno…
La rivista online La Scuola Oggi ha organizzato un dibattito pubblico sul tema “Aggressioni in…
In occasione della Giornata della Sicurezza nelle Scuole, il Ministero dell’Istruzione e del Merito d’intesa…
Nelle scuole della provincia autonoma di Trento sta per arrivare una grande novità: come annunciato…