L’Unione degli Studenti sostiene e diffonde la LIP, la Legge d’Iniziativa Popolare sulla Scuola depositata in Parlamento lo scorso agosto (atto 1583 del Senato e 2630 della Camera) ma mai discussa. Si tratta di una proposta di legge sottoscritta da oltre centomila cittadini che nel 2005, ai tempi del forte movimento nato per ottenere l’abrogazione della riforma Moratti, hanno accompagnato la protesta con una proposta seria, innovativa sul piano pedagogico, didattico e giuridico. Da qualche mese si stanno costituendo i comitati in sostegno della legge e si è avviato un percorso per aggiornarne il testo.
“Il progetto de La Buona Scuola promosso dal Governo attraverso quella che doveva essere una enorme consultazione pubblica è stato bocciato proprio sul versante più ambito da Renzi: quello della reale partecipazione, soprattutto della componente studentesca – dichiara Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti – Siamo stanchi di slogan e di consultazioni populiste che mascherano la vera natura dei provvedimenti neoliberisti di Renzi. Per questo noi studenti abbiamo scelto di scendere in piazza in centinaia di migliaia questo autunno, proseguendo con occupazioni e altre forme di protesta. Non ci fermiamo: ora, mentre il Governo si appresta ad emanare un Decreto e una Legge delega per dare vita alle linee guida, noi costruiremo ed opporremo la nostra alternativa”
“Nel progetto di Renzi e Giannini non si è mai parlato dei veri bisogni delle nostre scuole, del diritto allo studio, dell’edilizia, di didattica alternativa, di democrazia e tanto altro. – afferma Lampis – Si è costruita una proposta favorevole soltanto agli interessi delle imprese e dei dirigenti scolastici, che non hanno fatto mancare un grande sostegno, condendolo con denunce e sospensioni a danno degli studenti – la maggioranza – in subbuglio da nord a sud del Paese. L’alternativa al progetto del Governo parte invece dalla legge d’iniziativa popolare per la Buona Scuola per la Repubblica: all’interno di essa sono delineate le priorità del nostro sistema formativo e del Paese.
Condivideremo e sosterremo la battaglia affinché la legge venga discussa in Parlamento perché pensiamo che costituisca il più grande punto di partenza se si vuole costruire una scuola pubblica, gratuita, di qualità e inclusiva.”
“Avvieremo una grande campagna di diffusione della legge affiancando i comitati di sostegno già esistenti e ci impegneremo ad aggiornarla, inoltre abbiamo disposto modelli di OdG per tutti i comitati, collettivi e Consigli d’Istituto che abbiano intenzione di sostenere la legge – conclude Lampis – Nel frattempo apriremo un dibattito da nord a sud del Paese su quali siano le vere priorità della scuola italiana.
La Buona Scuola non ci piace, costruiremo dal basso la nostra idea di scuola, la nostra Altra Scuola”.
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