In tema di pensioni, sarebbe confermato lo stop di Quota 100 a fine anno 2021. Verrebbe sostituita da misure mirate a categorie con mansioni logoranti: lo prevede la bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza elaborato dal Governo e arrivato sul tavolo del Consiglio dei ministri.
“In tema di pensioni, la fase transitoria di applicazione della cosiddetta Quota 100 terminerà a fine anno e sarà sostituita da misure mirate a categorie con mansioni logoranti”: cosi riportano le agenzie.
Anche la bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza conferma che dal 2022 Quota 100 non ci sarà più. Nessuna prorogare, quindi.
L’esecutivo avrebbe deciso di non prorogare la forma di pensionamento anticipato introdotto nel 2019 sperimentalmente per 3 anni, voluto dalla Lega, che ha consentito l’uscita anticipata dal mondo del lavoro per chi vanta almeno 38 anni di contributi con un’età anagrafica minima di 62 anni.
Prende quota in queste ore l’ipotesi che la misura possa essere sostituita da quella che gli addetti ai lavori definiscono quota 102.
Anche in questo caso, come per quota 100, è richiesto il raggiungimento della quota con paletti fissati per età e contributi: 38 anni di contributi ed almeno 64 anni di età. La platea dei destinatari, quindi, rispetto alla riforma voluta dai gialloverdi si restringerebbe, con un anticipo di soli 3 anni al posto dei 5 consentiti dalla quota 100.
Fonti del Mef confermano che è un ‘plan B’ su cui si sta ragionando, assieme alla possibilità di prevedere degli sconti contributivi per le categorie più svantaggiate.