Niente corsi di recupero pomeridiani, progetti sospesi e attività integrative bloccate in molte scuole romane: così in un articolo di Repubblica è commentato il drastico tagli di fondi alle scuole. Nonostante il sottosegretario all’Istruzione, Marco Rossi Doria, abbia assicurato che i fondi per il miglioramento dell’offerta formativa (Mof) arriveranno presto, molti presidi romani spiegano: “Non sappiamo ancora l’importo che ci verrà assegnato e che in genere ci veniva comunicato fra ottobre e novembre, quindi non possiamo programmare le attività e i relativi investimenti”.
“Sappiamo solo che i fondi del Mof sono stati tagliati per coprire il pagamento degli scatti stipendiali a docenti e Ata, che il governo Berlusconi aveva bloccato, ma nulla di più” spiega Giuseppe Fusacchia, presidente dell’Associazione scuole autonome del Lazio (Asal).
Molti hanno quindi deciso di non spendere “al buio” prima di sapere quanto gli arriverà in cassa e di bloccare, nel frattempo, le attività integrative del Pof. Ma non solo. In molte altre scuole romane non sarebbero stati attivati i corsi di alfabetizzazione per gli alunni stranieri. “Per ora faremo solo recupero in itinere, nel normale orario di lezione. Con i soldi che ci arriveranno garantiremo i corsi di giugno e luglio, ma quelli invernali salteranno, così come molti progetti extrascolastici”.
“Abbiamo bloccato quasi tutte le attività integrative da prima di Natale, al termine del primo trimestre, per l’incertezza sull’ammontare dei fondi. Sono saltati i corsi di recupero pomeridiani, così come alcuni progetti del Pof”.
Chi non ha annullato le lezioni in più per gli alunni con insufficienze, ha dovuto trovare altri modi per finanziarle: “Attingeremo al contributo volontario versato dalle famiglie e ai residui attivi dello scorso anno”. Intanto arriva un nuovo allarme, legato questa volta ai fondi per i corsi serali: “Quest’anno l’Ufficio scolastico regionale ha assegnato solo mille euro a ciascuna delle 80 scuole del Lazio che hanno corsi serali per adulti, indipendentemente dal numero di alunni. Noi abbiamo 13 classi e sarà difficilissimo andare avanti con così pochi soldi”.
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