Oggi, 7 novembre, come abbiamo scritto, all’Archivio di Stato di Roma, l’Osservatorio Carta, Penna & Digitale della Fondazione Luigi Einaudi ha tenuto il convegno “Leggere il presente per scrivere il futuro. Il valore imprescindibile della lettura su carta e della scrittura a mano in corsivo”.
Presente in collegamento, insieme al segretario generale della Fondazione Einaudi e direttore dell’Osservatorio, Andrea Cangini, la neuroscienziata statunitense Maryanne Wolf, Lotta Edholm, Ministra dell’Educazione e della Ricerca svedese, la scrittrice Susanna Tamaro, anche il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
Nel suo intervento Valditara ha parlato dell’uso del digitale a scuola: “Il 25 novembre si discuterà dell’utilizzo del cellulare nelle scuole. Spero ci possa essere un dibattito in quell’occasione. Molti Paesi hanno avviato un percorso di contenimento dell’uso del cellulare nelle classi. Ritengo importante aver messo l’accento sul tema della scrittura a mano con carta e penna”.
“Non è un caso che ho voluto il ritorno all’uso del diario. Il registro elettronico va benissimo, ma i ragazzini non devono perdere la responsabilità di appuntarsi i compiti sganciati dai genitori, che volte fanno da tramite. Insisto sull’importanza del libro: genitori, quando mettete a letto il vostro figlio non dategli il cellulare, così è troppo comodo. Leggetegli una bella fiaba da un libro, questo gli aprirà la mente e la fantasia”, ha aggiunto, ripetendo un concetto che gli sta molto a cuore.
“Il libro cartaceo parla a quattro sensi, non c’è solo la vista ma anche l’udito del voltare le pagine, il tatto, il profumo, che non è replicabile da un tablet. Lo dicono tante analisi internazionali, l’uso del cellulare provoca danni nei giovani nella capacità di concentrazione, di memorizzazione. Se vogliamo bene ai nostri figli dobbiamo far sì che prendano una pausa almeno a scuola dal cellulare, che non maturino una dipendenza. Facciamo che le scuole siano momenti smartphone free”.
Ed ecco alcuni riferimenti normativi: “In Italia abbiamo limitato, con la circolare del dicembre 2022, all’uso didattico dell’uso degli smartphone, poi ne abbiamo vietato tout court. Spesso lo smartphone viene usato per compiere atti di bullismo, per riprendere orribili scene. C’è un ddl presentato al Senato sull’uso dei social: è arrivato il momento di vietare i social ai minori di quindici anni, completamente. Bisogna arrivare al riconoscimento dell’utente e quindi all’impossibilità per i minori di quindici anni di affacciarsi sui social”.
“Abbiamo visto quante cattive pratiche sono diffuse in questi canali e quanto questo incida sullo svilupparsi di bullismo e cyberbullismo. I social sono all’origine di molteplici episodi di violenza a cui stiamo assistendo. Questo non vuol dire rifiutare la tecnologia, abbiamo promosso la sperimentazione degli assistenti virtuali. Questo non significa che non dobbiamo insegnare ai giovani a usare gli strumenti digitali in modo corretto: nelle linee guida lo abbiamo previsto, i docenti devono insegnare rischi e pericoli che derivano dall’uso di social e smartphone. Anche le famiglie devono essere avvertite”, ha concluso, ribadendo la sua idea.
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