Il comitato Docenti Vincolati torna a chiedere attenzione a questo Governo e a tutte le parti sindacali sulla questione dei vincoli.
Questione su cui la politica non ha ancora trovato una soluzione equa e che garantisca la giusta applicazione del contratto collettivo nazionale comparto scuola a tutti!
Senza riserva alcuna!
Arrivati a ridosso delle assegnazioni provvisorie interprovinciali, di cui di fatto questo Governo non si sta orientando, il comitato chiede a gran voce che venga concesso, come l’anno precedente, a tutti i docenti assunti da qualunque procedura di poter produrre domanda, anche cartacea, meglio se telematica, di assegnazione provvisoria interprovinciale per poter permettere un equo trattamento a tutti i docenti, come fatto negli anni passati.
Chiediamo altresì che anche gli assunti da GPS e Mini Call veloce possano accettare supplenze art.47 e produrre domanda di assegnazione provvisoria interprovinciale.
Il comitato ricorda ancora una volta alla politica e ai sindacati l’inutilità degli assurdi vincoli posti in essere, vincoli che appaiono controproducenti in quanto:
● I vincoli non garantiscono continuità didattica perché, in primo luogo, ci sono numerose incongruenze nel sistema di assegnazione, tra cui la possibilità per il Dirigente Scolastico possa rimodulare l’assegnazione delle cattedre di anno in anno (cosa che avviene costantemente), nonché per il fatto che il così vasto ricorso al precariato non rende certo risolutivo vincolare un numero irrisorio di docenti di ruolo.
Rimane ferma l’evidenza che l’unico modo per assicurare continuità sia permettere a ciascuno di noi di scegliere, ove possibile, così che non ci si ritrovi nell’amara circostanza di dover chiedere movimenti di alcun tipo.
Infatti, se fosse possibile la libertà di scelta sulle sedi disponibili chiaramente, con tutta probabilità, il docente che ottiene il trasferimento resterebbe nella nuova scuola per ben più di tre anni, se non per tutta la carriera.
● Il derogare ai vincoli non comporta un esodo di massa dalle regioni del Nord verso il Sud, come spesso temuto. Di fatto, i numeri degli anni precedenti confermano chiaramente quanto dal comitato più volte ribadito. Gli spostamenti infatti, coinvolgono percentuali minime e irrilevanti, si sottolinea in tal senso, che nell’ ultima mobilità interprovinciale da nord a sud i numeri coinvolti ci rimandano a un misero 4,2%, di movimenti d’ufficio e ha interessato un esiguo numero di docenti.
● Riteniamo inoltre, che sia gravemente a rischio il principio di uguaglianza, considerata la disparità di trattamento a cui sono sottoposti i docenti in base alla procedura di assunzione, al concorso vinto, al tipo di contratto o addirittura all’anno di assunzione.
Infatti, i colleghi assunti nell’anno 2022/23 hanno potuto tutti fare domanda di mobilità ed assegnazione provvisoria mentre, ad oggi lo stesso trattamento non è stato garantito a una minima parte di docenti neoassunti nell’anno scolastico 2023/24.
Sottolineiamo ancora una volta quanto segue:
● I vincoli portano a enormi spese, avere spesso come “banalmente” due case da mantenere, e considerando il carovita attuale (basta guardare i dati ISTAT) che pesa sulle spalle del docente, permettere di provare a tornare a casa permetterebbe una riduzione delle spese oltre alla possibilità di operare in un ambiente lavorativo più congeniale, soprattutto considerato inoltre, per chiarezza espositiva che le misure a sostegno del reddito per i docenti fuori sede e tanto decantate da questo governo non sono ancora pervenute.
● Riteniamo che i vincoli siano assolutamente anticostituzionali, dal momento che limitano la libertà individuale che dovrebbe essere un diritto nonché il principio di uguaglianza art. 3 cost.
Ribadiamo ancora una volta a gran voce che sia assolutamente necessario permettere il ricongiungimento familiare attraverso l’assegnazione provvisoria, anche cartacea, a tutti.
Questo Governo ha manifestato fino a questo momento totale disinteresse, orientandosi piuttosto su politiche discrimanatorie e riservandoci un trattamento assai lesivo, soprattutto in fase di mobilità, dove si è deciso di tutelare soltanto coloro che appartengono a categorie protette e particolari, ai quali non concedere sarebbe stato quasi immorale.
E’ necessario a nostro avviso un significativo sforzo che veda come priorità assoluta a tutela di tutti i lavoratori, a prescindere dalla procedura concorsuale di assunzione o da eventuali riserve.
Tutti noi abbiamo diritto alla realizzazione personale e a prendersi cura della propria famiglia, base della società, che non può essere ridotta all’interno di rigide e ristrette formalizzazioni: figli si, figli no, maggiori di 12 oppure no, genitori con 104, oppure no, svilendo e sminuendo il valore sacro della famiglia.
La scuola e gli studenti hanno bisogno di continuità e questo può garantirlo solo chi vive e lavora all’interno della stessa comunità.
Separare genitori dai figli, figli dai genitori anziani o malati, e impedire ai familiari di prendersi cura dei propri cari è inaccettabile in un paese civile. Per quanto ciò detto rivendichiamo a gran voce il diritto di partecipare alle assegnazioni provvisorie interprovinciali subito dopo la conferma in ruolo.
È una vergogna assoluta e non possiamo rimanere in silenzio!
Siamo pronti a protestare con atti plateali per garantire che i nostri diritti vengano rispettati.
Un governo credibile, che abbia davvero a cuore la famiglia, dovrebbe anche garantire e incentivare la natalità, cosa che questo governo non sta facendo, soprattutto nei confronti della comunità docente che è il motore dell’Italia!!!
E’ arrivato il momento di alzare la voce e gridare il nostro appello a tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione e a tutte le sigle sindacali, di chiedere politiche concrete che sostengano e proteggano le nostre famiglie rendendo possibile come sempre fatto in passato con forza la possibilità di lavorare in un contesto sereno e che ci spinga a dare sempre il massimo per i nostri ragazzi!
Restiamo fiduciosi che questo governo, e la politica tutta, insieme ai sindacati possa andare verso una soluzione ragionevole ed equa, consentendo a tutti gli assunti 2023/24 di poter produrre domanda di assegnazione provvisoria nonché di poter accedere alle supplenze ex art. 47, oltre che il ricongiungimento ai figli minori.
Rimane altresì viva la speranza che sindacati e governo operino in maniera sinergica nel rispetto della costituzione, e che si lavori per eliminare i vincoli che come detto sopra non rappresentano affatto la soluzione.
Auspichiamo piuttosto scelte più ragionevoli e fruttuose che vadano verso incentivi piuttosto che vincoli, come ad esempio operare in maniera strutturale sulla situazione degli organici di fatto e di diritto, sulle reali necessità organiche di ogni regione, ricordiamo infatti che l’organico di diritto e di fatto del sud rispetto al nord gode di un divario enorme, e la continuità didattica è un diritto che spetta a tutti gli studenti del territorio nazionale, in virtù ed applicazione della legge sul diritto allo studio e dell’articolo 3 della costituzione.
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