I piccoli alunni hanno deciso: stop all’obbligo di indossare il grembiule in una scuola di Palermo. Anzi, per la precisione, a vincere, nel referendum organizzato dalla dirigente scolastica, è stata l’opzione “grembiule al bisogno” al posto di “grembiule sempre”.
Come riporta La Repubblica, l’opzione “grembiule al bisogno” è stata vincitrice con 289 voti contro i 107 per il “grembiule sempre”. D’ora in poi quindi i bambini lo indosseranno solo in casi specifici, come uscite, gite, attività a contatto con la natura.
Ben 530 i bambini coinvolti, due giorni di votazioni, tre seggi elettorali, decine di manifesti appesi per i corridoi, due comitati: si conclude così il referendum che ha trasformato l’istituto in un grande seggio elettorale, e ha reso i suoi studenti appassionati elettori.
Tutto ha avuto inizio, quasi per caso, quando un gruppetto di studenti che stava giocando in cortile, accaldati dal grembiule, aveva chiesto la possibilità di toglierlo al maestro, che non ha rifiutato ma li ha incoraggiati, se pensavano di avere motivazioni valide, a fare una richiesta ufficiale alla preside.
È iniziato così un percorso fatto di assemblee, decisioni e lavoro duro per realizzare un vero referendum. E quanto ci hanno creduto lo hanno raccontato i loro visi mentre assistevano alle ratifiche dello spoglio. C’era chi incrociava le dita, chi si copriva il viso per non guardare, per poi alla fine, tenersi per mano e ascoltare insieme la proclamazione.
Un membro della commissione in qualità di genitore, ha detto: “Sono stati davvero bravi a portare avanti questa iniziativa, una bella lezione di democrazia”. “Spero che cambi un modo di fare, che questa esperienza sia da stimolo per ricordarci quanto è bella la scuola dell’esperienza, dell’attivismo, che rende i bambini protagonisti, persone pensanti – dice la dirigente scolastica – dobbiamo stimolare il pensiero critico, ricordandoci che i bambini hanno diritto di parola forse più degli adulti”.
Da questa situazione è nato il dibattito. C’è chi ha liquidato la discussione sostenendo che nella scuola ci sono problemi parecchio più importanti da affrontare. E chi lo ha considerato utile. “Nella mia scuola – spiega un dirigente scolastico – il grembiule non si usa. Ci sono famiglie che non hanno di che vestirsi, non hanno nulla. Altro che grembiule. Abbiamo problemi enormi, il principale è lo spaesamento dei giovani e soprattutto degli adulti. Proviamo ogni giorno a creare ponti. E nel bilancio tra sconfitte e vittorie siamo pari”.
“Da noi – dice una docente – si usa per evitare di fare emergere le differenze sociali. Evitare questo sfoggio anche tra i bambini che vestono con jeans e felpa di marca. Ma il grembiule preserva anche gli abiti dai materiali che utilizziamo durante le attività didattiche: plastilina, pongo, colori. Da noi è nero per maschi e femmine e senza fiocco. Lo facciamo togliere per l’ora di motoria – conclude – o quando i bambini escono all’aperto e sentono caldo”.
“All’infanzia, il grembiule è scomodo per l’attività motoria – dichiara un’altra insegnante – anche se protegge i vestiti e rende tutti i bambini uguali. Più che il grembiule preferisco una tuta, magari di un certo colore come abbiamo fatto in alcune scuole dove ho insegnato”.
Dal 26 marzo e comunque entro il 9 aprile, i dirigenti scolastici dovranno pubblicare le…
Con l'inizio del nuovo anno scolastico in Afghanistan, ricorrono tre anni dall'inizio del divieto di…
Fra le molteplici iniziative che si stanno sviluppando in tutta Italia sui temi dell’uso didattico…
Papa Francesco ha lasciato oggi, domenica 23 marzo, il policlinico Gemelli di Roma per tornare a…
A Trapani circa 50mila persone sono arrivate da tutta Italia per la 30^ “Giornata della…
Nasce a Roma la Scuola di formazione politica “Piersanti Mattarella”, il presidente della Regione siciliana,…