Sta in poche righe un emendamento al decreto scuola presentato dalla senatrice Vanna Iori (PD) per dare una risposta ad un problema che sta facendo discutere (e non poco) insegnanti e dirigenti delle scuole primarie.
La proposta prevede che “limitatamente all’anno scolastico 2019/2020, la valutazione finale degli apprendimenti degli alunni delle classi della scuola primaria, per ciascuna delle discipline di studio previste dalle Indicazioni Nazionali per il curriculum, è espressa attraverso un giudizio sintetico riportato nel documento di valutazione”.
Ma perché evitare il voto numerico a fine anno nella scuola primaria?
“Molti bambini – osserva la senatrice Iori da noi contattata – non hanno potuto seguire adeguatamente le lezioni on line (e in molti casi si sono addirittura “perduti” per mancanza degli strumenti) e quindi non ci sembra opportuno quantificare numericamente gli esiti di verifiche e compiti che magari non ci sono neppure stati. Senza considerare che la situazione sul territorio nazionale è molto eterogenea e variegata”.
“Vorrei anche precisare – aggiunge Iori – che la nostra proposta vale per questa fase di emergenza, il problema della valutazione è molto serio e va affrontato con competenza e senza improvvisazioni. E proprio perché lo considero un tema serio e delicato credo che sia necessario trovare una soluzione ragionevole per affrontare con un po’ di buon senso questa fine di anno scolastico almeno nella scuola primaria, consentendo di tener conto di ciò che la scuola ha a disposizione per una valutazione di fine anno”.
“Ovviamente – conclude la senatrice – questo non esclude che, finita l’emergenza, se ne torni a parlare. Personalmente credo che, nella scuola primaria, la pratica del voto numerico possa essere rivista”.
L’emendamento accoglierebbe almeno in parte la richiesta che stanno avanzando da alcuni mesi diverse associazioni professionali di vario orientamento (MCE, CIDI, Aimc, ADI, Cemea, Andis, Legambiente e altre ancora).
Associazioni che, proprio nella giornata odierna, hanno sottoscritto un documento indirizzato alla ministra Azzolina e ai gruppi parlamentari di Camera e Senato.
“Chiediamo con forza – scrivono le associazioni – che l’ordinanza ministeriale relativa agli scrutini ed esami nel primo ciclo di istruzione preveda per quest’anno scolastico lo scrutinio finale senza voti e che nell’agenda dei decisori politici sia presente la revisione del decreto delegato D.Lgs 62/2017 sostituendo l’obbligo della compilazione con voti del documento di valutazione con forme di osservazione e valutazione narrativa, dialogica, descrittiva dei processi”.
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