La lunga e intricata vicenda del voto numerico alla scuola primaria giunge finalmente conclusione: nel maxi-emendamento al decreto agosto che sta per essere approvato dal Parlamento (al Senato la “partita” è chiusa, si attende solo il passaggio alla Camera) è contenuta una disposizione con cui si precisa che l’uso dei giudizi descrittivi riguarderà non soltanto la valutazione finale ma anche quella intermedia.
Il problema era nato a inizio settembre quando una nota del Ministero chiariva che la modifica introdotta con il decreto scuola di inizio giugno prevedeva l’eliminazione del voto numerico alla scuola primaria ma solo per la valutazione finale.
Per la valutazione intermedia, aggiungeva sempre il Ministero, sarebbe rimasto in vigore il voto.
La nota ministeriale, firma di Max Bruschi, aveva suscitato non poche polemiche e prese di posizione.
In una nostra video-intervista a Raffaele Iosa avevamo approfondito la questione e avevamo evidenziato che in effetti la norma contenuta nel decreto scuola non era stata scritta in modo chiaro.
La stessa ministra Azzolina aveva dichiarato che poteva essere opportuno un intervento di carattere normativo.
L’intervento ora c’è stato e non resta che aspettare la definitiva approvazione della legge di conversione del “decreto agosto”.
A questo punto possiamo tranquillamente affermare che nel prossimo documento di valutazione degli alunni di scuola primaria non ci saranno più i voti numerici.
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