I lettori ci scrivono

Stop alle competenze: in giro c’è tanta ignoranza!

Mentre in America hanno dichiarato guerra alle competenze e si sono accorti dell’importanza delle conoscenze, in Italia continuiamo ancora a parlare di competenza senza minimamente accorgersi che le conoscenze sono i “pilastri” del sapere umanistico, scientifico, tecnologico e non facciamo passi avanti perché ci siamo arroccati su posizioni univoche dando dove a fantasmagorici “profeti” delle competenze, i quali continuano a profetizzare che le conoscenze non servono a nulla.

E così la scuola italiana fa sempre più un passo indietro, non riuscendo oramai più a trovare la via maestra. A questo processo di involuzione ha ovviamente contribuito tutta la girandola delle riforme proclamate dai Ministri dell’Istruzione che si sono succeduti a viale Trastevere, i quali hanno finito per affossare la scuola italiana dandole il definitivo colpo di grazia.

Continuiamo a parlare sempre più di competenze quando ci accorgiamo che ad ogni livello c’è un’ignoranza colossale. È impellente, quindi, lasciar perdere le competenze e ritornare alle “vere” conoscenze, perché occorre riappropriarsi del sapere, in quanto stiamo costruendo una scuola del futuro basata solo sul vuoto assoluto, sulla mancanza di senso critico da parte degli alunni, sui genitori ipersindacalisti dei figli e massacratori dei docenti, sui dirigenti scolastici che sembrano più degli agenti che dei Capi d’Istituto, i quali pretendono la luna nel pozzo, senza sapere che stiamo raschiando il fondo del barile e sui docenti che devono continuamente lambiccarsi il cervello per trovare tutte quelle strategie possibili e immaginabili sia per entusiasmare didatticamente gli alunni che per tenere “buoni e tranquilli” i disturbatori.

Non è questa la strada giusta per avviare una vera rivoluzione della scuola. Anzi, parlare di rivoluzione è un eufemismo: meglio buttarla giù e riedificarla dalle fondamenta. Non solo gli edifici ma tutto nel suo complesso….soprattutto la didattica basata solo sulle conoscenze.

Mario Bocola

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