Attualità

Stop alle uscite didattiche; fino al 13 novembre niente “escursioni” a piedi nei pressi della scuola

Testo del provvedimento alla mano, possiamo essere più precisi in merito al problema delle “gite scolastiche”.
Questo il passaggio del documento:  “Sono sospesi i viaggi di istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, fatte salve le attività inerenti le attività per le competenze trasversali e per l’orientamento, nonché le attività di tirocinio di cui al decreto del Miur del 10 settembre 2010 n. 249, da svolgersi nei casi in cui sia possibile garantire il rispetto delle prescrizioni sanitarie e di sicurezza vigenti”.
Viaggi di istruzione e visite guidate sono quindi non cancellate per l’intero anno scolastico ma sospese fino alla scadenza del decreto, fissata nelle premesse al 13 novembre prossimo.
La novità importante, però, è che il decreto parla anche di “uscite didattiche comunque denominate”: in altre parole non sarà possibile neppure uscire dalla scuola per andare a piedi fino alla biblioteca comunale o nel centro cittadino per studiare da vicino un monumento.
Gli studenti fiorentini dovranno studiare Giotto guardando qualche fotografia o un video mentre quelli di Aosta impareranno le tecniche costruttive dei Romani non osservando da vicino la Porta Pretoria e l’Arco di Augusto ma consultando un qualche pagina di Wikipedia.
Le competenze relative alla conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio storico e culturale del territorio di cui parlano la legge 92 sull’educazione civica che entra in vigore proprio quest’anno dovranno essere conseguite dagli studenti attraverso il consueto studio “libresco” che tutti, a parole, vorrebbero cancellare o almeno integrare con l’esperienza diretta.
Sarà invece possibile svolgere le attività di alternanza scuola lavoro (anzi di competenze trasversali e di orientamento) ma ovviamente nel rispetto delle dovute norme di sicurezza.

Reginaldo Palermo

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