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Stop mascherine a scuola: ma il Governo mantenga gli impegni

“Siamo stanchi di assistere a sterile dibattiti sulla sicurezza a scuola. Prima la polarizzazione era DAD-Sì o DAD-No. Oggi, a meno di 20 giorni dalla fine delle lezioni, la polemica è su mascherine-sì o mascherine-no” – afferma l’avv. Roccodavide Guerra, presidente del Comitato Nazionale IdeaScuola.

Sembra quasi voluto per distogliere mediaticamente l’attenzione dagli impegni presi dal Governo sulla base dell’espressione del voto parlamentare: entro il 20 marzo 2022 avrebbero dovuto essere emanate le linee guida su qualità dell’aria nelle aule scolastiche. Non si sa ancora nulla”.

Per questo motivo IdeaScuola lancia una petizione: chiede al Governo il rispetto degli impegni presi e l’emanazione delle linee guida su IAQ – la petizione può essere firmata su https://chng.it/shJryHNcv2.

Il riferimento è alla Legge n. 11 del 18 febbraio 2022, che dava al governo 30 giorni di tempo per emanare linee guida su qualità dell’aria nelle scuole comprensive di indicazioni di carattere tecnico su impianti di sanificazione dell’aria mobili e sistemi fissi di ventilazione. Linee guida necessarie per permettere la messa in sicurezza degli ambienti chiusi nelle scuole ed affrontare l’anno scolastico 2022-2023.

E’ ormai acclarato che livelli di CO2 <700 ppm la probabilità di respirare aria contaminata espirata da soggetto infetto è inferiore all’1% e con ricambio d’aria maggiore di 6 vol/h il rischio contagio si abbatte di oltre l’80%. Lo ha dimostrato lo studio della Fondazione Hume sul progetto della Regione Marche che ha investito in ventilazione meccanica in alcune scuole pilota. Del resto negli U.S.A. l’amministrazione Biden ha stanziato 122 miliardi di dollari per migliorare la qualità dell’aria negli edifici pubblici, proprio a partire dalle scuole.

“In Italia basterebbe investire l’1% del PNRR, sarebbe un investimento a lungo termine – spiega la dott.ssa Sambataro, vicepresidente IdeaScuola – “Non si parla solo di Sars coV2, perchè le problematiche legate ad una cattiva qualità dell’aria sono moltepliciti e altrettanto rilevanti. Perché oltre ad abbattere il rischio contagio del Sars coV2, si abbatte il rischio contagio di qualsiasi patogeno a trasmissione aerea portando a meno assenze scolastiche per i bambini e congedi dal lavoro per i genitori.”


I benefici del miglioramento della qualità dell’aria al chiuso in ambiente scolastico sono risaputi:

– il monitoraggio della CO2 permette la riduzione di problematiche quali mal di testa, difficoltà visive, vomito, tachicardia fin anche ai disturbi di attenzione ed apprendimento (ADHD)

– si riduce la presenza di allergeni (e quanti bimbi soffrono di rinite allergica?);

– si riduce la presenza di agenti inquinanti (l’85% degli alunni è esposto ben oltre i limiti stabiliti dell’OMS);

– attraverso lo scambio termico, si ha una maggiore efficienza energetica degli edifici con minore consumo di energia e dunque minor inquinamento.


“Dobbiamo pretendere un ambiente più sano per i nostri figli.” – continua Sambataro – “Qual è quel genitore che farebbe bere al proprio figlio l’acqua di una pozzanghera? E perché dunque si dovrebbe considerare ‘normale’ far respirare aria insalubre per 6-8 ore al giorno in un luogo chiuso e spesso sovraffollato, come un’aula scolastica?

Basta parlare solo di mascherine si/no: l’obiettivo comune dovrebbe essere quello di poter garantire tutela della salute e benessere a 360 gradi ai nostri figli nelle aule scolastiche. E penso che come genitori e docenti potremmo, anzi dovremmo, essere tutti d’accordo: firmate la petizione su https://chng.it/shJryHNcv2 .”

 “A Settembre” – concludono dal Comitato Nazionale Ideascuola – “le scuole devono essere pronte, le scuse non sono più ammesse, il Governo mantenga gli impegni”.

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