Il motivo della bocciatura è sempre legato all’aumento di spesa che il Miur non potrebbe sopportare.
Come è noto, tutto ebbe inizio nel 2008, con l’avvento della ministra Mariastella Gelmini all’istruzione e con la sua riforma epocale della secondaria di secondo grado, attraverso la quale si abolì o si ridusse drasticamente l’insegnamento delle discipline artistiche, a partire dai licei artistici per continuare nei bienni del classico e del linguistico, oltre che negli indirizzi Turismo e Grafica degli Istituti tecnici e dei professionali.
E come è pure noto, sono partite delle petizioni e degli appelli alla ministra dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, sottoscritti da personalità come Adriano La Regina, Salvatore Settis, Cesare de Seta, Rosi Fontana.
E nonostante il loro appello, accorato e motivato da una esigenza anche utilitaristica in funzione dell’occupazione nel mare dei siti artistici e archeologici e paesaggistici del nostro Paese, la ministra ha fatto orecchie da mercante, mentre Il giornale dell’arte scrive della nascita dell’associazione Artem Docere (Associazione nazionale Docenti Disegno e Storia dell’arte), che promette battaglia così come i duemila insegnanti precari della materia in questione.
Scrivono i docenti della disciplina, se per un verso la “Riforma Gelmini abbia portato – nei regolamenti attuativi – ad un incremento della storia dell’arte nel Liceo Classico Tradizionale (passando dalle precedenti 4 ore complessive del triennio: 1+1+2, alle attuali 6 ore: 2+2+2)”, un drastico ridimensionamento della “presenza della disciplina nei curricoli scolastici si è registrato invece nell’istruzione Professionale (da dove è sparita), in quella Tecnica (dove è stata ridotta, per esempio, nell’indirizzo turistico).”
“Più in generale, tutti gli indirizzi (Liceo Classico compreso) hanno perso ore di storia dell’arte a causa della eliminazione delle sperimentazioni che avevano permesso, in una notevolissima quantità di scuole italiane, l’incremento del monte ore proprio in risposta ad una esigenza formativa espressa dall’utenza e sostenuta dai Collegi Docenti in regime di autonomia. Tanti Licei Classici, per esempio, avevano inserito la Storia dell’Arte nell’offerta formativa del Ginnasio. Con l’eliminazione delle sperimentazioni, tale incremento è stato annullato.
“La Storia dell’arte non è stata dunque eliminata”, mentre l’auspicio è che il dibattito “sulla presenza dell’educazione all’arte e al patrimonio nella scuola secondaria superiore possa riaprirsi”.
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