Buongiorno, ascoltando le situazioni in cui si trovano molti insegnanti sono rimasto particolarmente colpito dalla storia della maestra Laura, che racconto oggi a voi.
Nel 1999 Laura ha conseguito il diploma magistrale, lei viveva in un paesino della Sicilia, nel 2004 se ne va al nord per insegnare e tramite le graduatorie d’istituto di terza fascia fa parecchie supplenze.
Laura però non voleva rimanere precaria a vita allora chiede cosa poteva fare e tutti ad unisono politici e sindacati le dicono che l’unica cosa che poteva fare era conseguire la laurea in Scienze della formazione primaria.
Allora nel 2006, dopo un’estate passata a studiare partecipa alla selezione per entrare a scienze della formazione primaria, vi erano 883 partecipanti per 120 posti.
L’impegno fu premiato ed è riuscita ad entrare. Dopo 44 esami e 4 anni di tirocinio diretto ed indiretto, lavorando consegue nei 4 anni previsti la laurea. Sono stati anni durissimi, vita sociale pari a zero.
Mentre lei studiava e lavorava a scuola con lei c’erano altre ragazze e ragazzi che avevano provato ad entrare all’università, ma non erano risultati idonei ed altri che le dicevano: “per noi studiare è troppo duro aspettiamo vediamo se qualcosa viene fuori”.
Una volta laureata prende all’università anche la specializzazione per le attività di sostegno e per aumentare il punteggio in graduatoria consegue una seconda laurea e qualche master.
Finalmente nel settembre del 2013 entra in ruolo nel sostegno, però sempre all’interno della provincia del nord in cui si era trasferita, ma lontana dalla nuova famiglia che aveva nel frattempo creato.
Oggi con i trasferimenti di questo anno lei sperava di avvicinarsi a casa, trattasi di trasferimento provinciale, sia sul sostegno ma anche sul posto comune, in quanto ha la necessità di avvicinarsi a casa in quanto ha un bambino piccolo.
Ma il destino e la politica sembrano essersi accaniti contro di lei, perché non ottiene il trasferimento tanto desiderato.
Ma la cosa peggiore è che il posto che sarebbe spettato a lei vicino casa l’hanno preso quei ragazzi, che anni prima non avevano studiato e superato la selezione, ma avevano fatto un ricorso ed oggi nonostante siano ancora in ruolo con riserva occupano il suo posto.
Io a sentire questa storia mi sento indignato. Come fanno i politici e alcuni sindacati a proteggere i diplomati magistrali che non hanno mai fatto sacrifici e concorsi e dimenticare chi invece ha dato la sua vita per la scuola?
Chiedo ai vari politici Pittoni, Meloni, ecc. cosa dite alla maestra Laura? Non vi sembra che Laura avrebbe più diritto dei diplomati magistrali ad avere il trasferimento?
Marco Bullo
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