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“Storie nella storia”, un avventuroso viaggio nel tempo

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L’incontro, coordinato dal Dirigente scolastico Tino Maglia, si è avvalso del contributo di esperti nell’ambito della didattica della storia, che operano in collegamento con le più importanti associazioni del settore. Giorgio Cavadi, dirigente scolastico e membro di “Clio ‘92”, Giovanni Morello docente di scuola secondaria e membro dell’associazione Koiné, Teresa Garaffo ricercatrice presso il Dipartimento dei Processi Formativi dell’Università di Catania sono stati i relatori a cui è stato affidato il tema della didattica ludica applicato alla Storia.
Tutti gli interventi, affrontando da diverse angolature il problema dell’insegnamento-apprendimento della storia, hanno messo sotto accusa il tradizionale modello trasmissivo, poco accattivante per l’alunno e privo di un’implicita valenza critica.
In particolare il prof Cavadi ha sottolineato come compito principale del docente sia quello di fornire agli alunni gli strumenti cognitivi attraverso cui problematizzare la narrazione storica. Il prof Giovanni Morello, invece, assumendo il punto di vista della scuola secondaria, ha affermato che alla base delle difficoltà di apprendimento degli alunni c’è una grave carenza lessicale che li porta, ad esempio, a confondere il termine “finanziario” con il termine “economico” o a non comprendere cosa significa “burocrazia”, tutti termini questi che hanno una grande implicazione dal punto di vista storiografico.
Altro elemento di condivisione emerso dagli interventi è l’utilità dell’approccio ludico nella pratica didattica: a tale riguardo la prof.ssa Garaffo ha precisato come tale strategia abbia un carattere trasversale, investendo non solo la disciplina storica, ma la didattica in generale.
Infine la presentazione de Lo Storione, il giornale impossibile che parla di Storia come fosse cronaca dei nostri giorni. Si è ribadito ancora che il gioco è cosa serissima e che i modi dell’insegnamento devono fare i conti con l’affettività degli alunni. Se il docente-mediatore riesce ad agire su un’affettività positiva, questa favorirà l’apprendimento, viceversa l’apprendimento sarà fortemente ostacolato se non compromesso. Lo Storione vuole essere un modo dell’insegnamento generativo di affettività positiva, uno strumento accattivante e ironico per accostarsi alla Storia con motivazione e interesse e un’occasione per fare laboratorio di storia. 
Questo il fulcro dell’intervento di Carla Virzì, della Formac Educational, società che distribuisce Lo Storione. Ha chiuso il convegno Lucia Scuderi, autrice e illustratrice che fa parte della redazione che ha ideato il divertente giornale didattico (insieme a Riccardo Francaviglia, Margherita Sgarlata, Giusi Germenia e Santo Pappalardo). La Scuderi ci ha offerto un resoconto dettagliato del suo lavoro di redattrice e inviata che ha viaggiato nel passato riportando i personaggi storici nel nostro presente. 
Ma ne Lo Storione i grandi della storia sono solo un pretesto per parlare dell’uomo comune, della società del tempo, dei costumi, dell’abbigliamento, delle abitudini alimentari e della cultura in generale. Una visione della storia, per dirla con Cavadi, non come visita al regno dei morti, semmai come un avventuroso viaggio nel tempo.