Una vera e propria strage quella che si è consumata in una scuola di una città russa, Bryansk, nella parte occidentale della Federazione russa, al confine con l’Ucraina. Qui, come riportano i principali media come RaiNews, una studentessa di 14 anni ha aperto il fuoco ferendo alcuni compagni per poi togliersi la vita.
La ragazza è arrivata nella scuola che frequentava e ha sparato con un fucile a pompa, ferendo alcuni alunni poi si è suicidata con la stessa arma. Uno dei giovani è morto in ospedale. Gli altri feriti sono in condizioni non critiche. Come riporta TgCom24, l’arma sarebbe di proprietà del padre della ragazza, che è stato interrogato come testimone dagli investigatori.
La sparatoria, scrive La Stampa, sarebbe avvenuta in palestra. I motivi e le circostanze dell’incidente sono in corso di accertamento.
A fine novembre ci sono stati altri fatti di sangue all’estero che hanno coinvolto gli alunni di una scuola. A Dublino, in Irlanda, c’è stato un attentato fuori da una scuola elementare: un uomo ha accoltellato cinque persone, tra cui tre bambini. Come riporta IlSole24Ore, in serata nella città ci sono stati scontri tra la polizia e centinaia di “teppisti di estrema destra”, come li ha definiti il capo della polizia, con cartelli “Irish Lives Matter” e bandiere irlandesi.
Tutto si è consumato nel primo pomeriggio, dopo la fine delle lezioni, all’ora d’uscita dall’istituto scolastico. Le tensioni sono esplose dopo che per ore sui social circolavano indiscrezioni secondo cui l’assalitore sarebbe un algerino, finito in passato nei radar degli investigatori irlandesi.
Stando al racconto di chi ha assistito al raid, l’uomo armato di coltello, un 50enne, si è scagliato dapprima contro la donna – “un’insegnante eroina” di poco più di 30 anni, nella descrizione ripresa dai media -, poi contro tre bambini attorno ai 6 anni d’età.
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