È stato commovente l’intervento di una studentessa romana del liceo Virgilio per ricordare la sua amica 17enne Lola Ouzounian, uccisa nella strage al teatro Bataclan di Parigi.
“Il suo nome era uno dei 129, uno fra migliaia, ma fra quelle migliaia di nomi poteva esserci chiunque di noi. Non si tratta solo di Lola, ma di tutte le vite portate via prima del dovuto cancellando vite e progetti”. “L’unica cosa che possiamo fare e piangere e rialzare la testa”, ha detto Federica Gandolfo, studentessa della III B del Virgilio, gemellato con il lycée Sophie Germain della coetanea francese, in un incontro con il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni nella chiesa di Sant’Ignazio a Roma.
“Il pensiero che mi assilla costantemente – ha aggiunto la giovane con la voce rotta dall’emozione, davanti a 700 suoi compagni di scuola – è che avrei potuto essere lì anch’io con Lola quella sera. Che cosa mi rende diversa dalle persone che hanno perso la vita quella sera? Assolutamente nulla, se non una questione di coincidenza. E questo è ciò che più mi spaventa”.
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E ancora: Roma a Lola “piaceva per i suoi colori” e ne ha ricordato “la gioia di vivere. La sua vita era scandita da eventi come quelle di tutti e l’ultimo è stato il concerto degli Eagles of Death Metal al Bataclan”.
Poi la giovane romana ripercorre cosa è accaduto la sera venerdì 13 novembre: “Era lì con il padre, come tutti i weekend. Nulla di diverso dal solito se non per un gruppo di terroristi pronti a uccidere quante più persone possibile. In un momento della sua vita particolarmente spensierata Lola si è trovata al posto sbagliato al momento sbagliato. Il padre ha perso contatti e non se ne è saputo più nulla fino a ieri mattina, quando è arrivata la conferma che era morta”, ha concluso tra le lacrime la studentessa capitolina.
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