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Strage Belgrado, studente uccide compagni e un custode: genitori arrestati, il padre portava il figlio al poligono ad allenarsi

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In molti ricorderanno la strage di Belgrado che ha avuto luogo in una scuola a maggio del 2023: in quell’occasione uno studente di tredici anni ha sparato e ucciso nove compagni e una guardia di sicurezza. Il giudici serbi hanno arrestato i genitori.

Come riporta SkyTg24, il padre del ragazzino è stato condannato a 14 anni e sei mesi di reclusione, mentre la madre dovrà scontare tre anni di carcere. Il ragazzo, sparando con la pistola del padre in una scuola della capitale serba, aveva pure ferito gravemente altri cinque ragazzi e una insegnante.

I reati

Il padre del giovane pluriomicida è stato condannato per mancata custodia di armi detenute in casa e per attentato alla sicurezza pubblica, mentre la moglie è stata condannata per i reati di trascuratezza e abuso su minore. Per la donna è stato inoltre esteso il divieto di avvicinamento e comunicazione con il figlio. I giudici hanno anche condannato a un anno e tre mesi di reclusione per falsa dichiarazione l’istruttore di un poligono di tiro dove portava regolarmente suo figlio ad addestrarsi all’uso delle armi.

Il ragazzo autore della strage, che al momento della tragica sparatoria non aveva ancora 14 anni e per la legge serba non era ancora perseguibile penalmente, è da allora in una struttura psichiatrica per minori.

Strage pianificata da un mese

A quanto pare il ragazzo, come lui stesso ha raccontato alle autorità, “aveva pianificato il suo gesto da almeno un mese” ed era in possesso di una piantina della scuola e di una lista di compagni da uccidere scritta a mano, che gli è stata trovata addosso. 

Lo stesso pluriomicida ha chiamato la polizia dopo aver compiuto l’assurdo gesto, senza però chiarire il motivo per cui lo ha compiuto, su cui indaga la polizia. Il ragazzo è stato descritto come gentile e assiduo nello studio, con buoni voti. Insospettabile, insomma. A quanto pare, però, il ragazzo era spesso vittima di maltrattamenti e scherni da parte di altri compagni di scuola.