Racconta uno dei superstiti del naufragio davanti alle coste di Steccato di Crotone: “Eravamo quasi arrivati… Sani e salvi. Poi, la barca ha battuto contro qualcosa di duro, forse uno scoglio o la battigia, e si è spezzata e capovolta. Siamo caduti tutti in acqua. C’era chi gridava, chi è annegato subito, altri hanno provato a raggiungere la riva. E’ stato terribile”.
Intanto la Procura di Crotone ha iniziato le indagini, raccogliendo tutte le dichiarazioni dei superstiti, alcuni ancora sotto choc, che verranno inviate ai magistrati che indagano per disastro colposo, omicidio colposo plurimo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Sarebbero oltre cento i morti, tra cui minori in una età compresa tra i 13 anni e gli otto mesi. Tra le vittime ci sono anche due gemellini di pochi anni e un bimbo di alcuni mesi, di meno di un anno. I corpi dei gemellini sono stati recuperati in mare, mentre quello del bambino è stato trovato sulla spiaggia
L’imbarcazione era partita dalla Turchia per raggiungere le coste italiane. Poi, all’alba il naufragio, con la barca che si spezza in due parti. I sopravvissuti sono stati trasferiti dalla spiaggia di Steccato al Centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto. Arrivano dall’ Iraq, Iran, Afghanistan, Siria.
Ha detto Papa Francesco all’Angelus: “Ho saputo con dolore del naufragio avvenuto sulla costa calabrese, presso Crotone. Già sono stati recuperati 40 morti, tra cui molti bambini. Prego per ognuno di loro, per i dispersi, per gli altri migranti sopravvissuti”, “Ringrazio quanti hanno portato soccorso e coloro che stanno dando accoglienza. La Madonna sostenga questi nostri fratelli e sorelle”.
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