Giuseppe Valditara, ministro dell'Istruzione e del Merito del Governo Meloni
Oggi, 24 marzo, ricorre il settantanovesimo anniversario dell’eccidio dei 335 civili, prigionieri politici, ebrei, militari, detenuti comuni, assassinati dai nazisti nel 1944 per rappresaglia all’azione dei partigiani dei Gap del giorno precedente in via Rasella, noto come “strage delle Fosse Ardeatine”. Questa si è consumata proprio in alcune cave così denominate nella zona della Capitale.
Le principali istituzioni hanno ricordato questa data, come riporta La Repubblica. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha visitato il Mausoleo delle Fosse Ardeatine. Alla cerimonia anche il ministro della Difesa Guido Crosetto, il presidente del Senato Ignazio La Russa, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, la vice presidente della Regione Lazio Roberta Angelilli.
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha scritto un pensiero a riguardo su Twitter, sottolineando il ruolo della scuola nella memoria di questi tragici eventi storici: “Oggi l’Italia ricorda le vittime della strage delle Fosse Ardeatine. La condanna del totalitarismo e della barbarie nazifascista deve iniziare dalle scuole, ricordando ciò che è stato e insegnando la cultura del rispetto verso ogni persona, come suggerisce la Costituzione”.
Anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha diffuso un messaggio ricordando la strage e citando la scuola: “Oggi l’Italia onora le vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Settantanove anni fa 335 italiani sono stati barbaramente trucidati dalle truppe di occupazione naziste come rappresaglia dell’attacco partigiano di via Rasella. Una strage che ha segnato una delle ferite più profonde e dolorose inferte alla nostra comunità nazionale: 335 italiani innocenti massacrati solo perché italiani. Spetta a tutti noi – Istituzioni, società civile, scuola e mondo dell’informazione – ricordare quei martiri e raccontare in particolare alle giovani generazioni cosa è successo in quel terribile 24 marzo 1944. La memoria non sia mai un puro esercizio di stile ma un dovere civico da esercitare ogni giorno”, così in una nota.
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