72 sarebbero finora le vittime e 320 i feriti causati dall’azione di un kamikaze in un parco di Lahore, nel Pakistan centrale, dove si erano raccolte molte persone di religione cristiana per celebrare all’aperto e in famiglia la festività pasquale.
Fra le vittime una trentina sono bambini, che nel momento dello scoppio utilizzavano i giochi e le attrezzature sportive del Gulshan-e-Iqbal Park. Le autorità hanno indetto tre giorni di lutto, mentre polizia ed esercito cercano di risalire ai responsabili del movimento Jamat ul Ahrar che ha rivendicato l’attentato.
Il luogo non era protetto dalla polizia e quando si è verificata l’esplosione era affollato di famiglie. L’attacco è avvenuto al tramonto e ha preso di mira le centinaia di persone che stavano uscendo dal parco per rientrare a casa dopo una giornata all’aria aperta.
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Il kamikaze, raccontano le agenzie, si è fatto esplodere poco distante da alcune altalene e le vittime sono in gran parte donne e bambini. Alcuni testimoni hanno descritto la scena come una carneficina, con sangue e resti umani sparsi sull’erba.
I giornali locali riportano testimonianze che sottolineano come il parco fosse particolarmente affollato proprio per la domenica di Pasqua.
Il massacro è stato duramente condannato da India, Stati Uniti e anche dall’Italia.
La premio Nobel per la pace Malala Yousafzai ha stigmatizzato la strage su Twitter: ‘Sono sconvolta da un crimine insensato che ha colpito gente innocente’.
“La strage orribile di decine di innocenti nel parco di Lahore getta un’ombra di tristezza e di angoscia sulla festa di Pasqua. Ancora una volta l’odio omicida infierisce vilmente sulle persone più indifese”. Lo dichiara padre Federico Lombardi. “Insieme al Papa – che è stato informato – preghiamo per le vittime, siamo vicini ai feriti, alle famiglie colpite, al loro immenso dolore, ai membri delle minoranze cristiane ancora una volta colpite dalla violenza fanatica, all’intero popolo pachistano ferito”.
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