Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha partecipato oggi, 3 settembre, alla commemorazione del 42esimo anniversario dell’omicidio del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa a Milano. A margine dell’evento ha rilasciato alcune dichiarazioni.
Come riporta Lapresse, Valditara ha parlato così del grosso numero di supplenti di cui si sta parlando in questi giorni: “È una polemica strumentale. Ho fatto un incontro con tutti i dirigenti degli uffici scolastici regionali a fine agosto e mi hanno assicurato che l’anno scolastico partirà regolarmente e che quindi da questo punto di vista sono affermazioni in buona parte strumentali, come quella per cui ci sarebbero 250mila docenti precari. Abbiamo fatto i calcoli: in realtà sono 165mila che diventeranno 155mila per dicembre”.
Valditara aveva già smentito il numero esorbitante di supplenti scuola quest’anno in una intervista a ItaliaOggi: “Sono numeri che non corrispondono assolutamente alla realtà. Anche mettendo assieme supplenze intere e supplenze su spezzoni di cattedre, spesso di poche ore, non si arriva a quelle cifre. Le vere supplenze, quelle a tempo pieno e sino al termine delle lezioni o dell’anno scolastico, sono 165mila. Scenderanno a 155.000 grazie alle ulteriori 10mila assunzioni che si faranno a dicembre. Erano 160mila supplenze lo scorso anno. Se andiamo poi a vedere su quali cattedre le supplenze vengono date, per 106mila si tratta di cattedre di sostegno”.
Il numero uno di Viale Trastevere ha anche commentato l’assurda strage di Paderno Dugnano, cercando di riflettere sulle possibili cause che hanno spinto un diciassettenne a uccidere madre, padre e fratello minore. Ecco le sue parole, riportate da Il Sole 24 Ore: “Ci sono diverse analisi: c’è un disagio dei nostri giovani, peraltro voglio sottolineare che sui media si rappresentano i giovani italiani come se fossero tutti demotivati, problematici e quant’altro. Io giro le scuole e non è così: vedo tanti giovani meravigliosi con tanto entusiasmo”.
“Poi c’è anche un disagio oggettivo – ha aggiunto il ministro – che va affrontato a 360 gradi e che probabilmente è connesso ad alcuni elementi: il primo elemento è il condizionamento dei social e poi le conseguenze dell’isolamento da Covid. Certamente è una società complessa quella che abbiamo di fronte e che quindi dalla scuola chiede risposte sempre più efficaci”.
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