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Strage Paderno Dugnano, l’assassino era un “piccolo Einstein” ma quest’anno aveva avuto il debito in matematica: il racconto

Purtroppo non si parla d’altro: nel weekend, a Paderno Dugnano, comune in provincia di Milano, si è consumata un’orribile strage. Un ragazzino di diciassette anni ha confessato di aver ucciso il fratellino di dodici anni e i genitori poco dopo la festa di compleanno del padre.

Il triplice omicidio ha sconvolto l’intero paese, soprattutto per la giovane età dell’assassino. Lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet ha analizzato i fatti tirando in ballo anche la scuola. “Le famiglie non funzionano, la scuola è abbandonata a sé stessa. Negli Stati Uniti ogni mese esce un libro sull’impatto della tecnologia digitale sui nostri figli ma non facciamo niente perché ci sono le lobby che portano a cena un senatore e sono a posto”, queste le sue parole.

Il ragazzo era un genio della matematica

Il ragazzino tra tre settimane compirà diciott’anni. Il giovane avrebbe detto ai giudici di sentirsi “oppresso” dalla famiglia e per liberarsi da questa sensazione l’avrebbe eliminata. Il 17enne, che frequenta il liceo scientifico, sarebbe un genio della matematica ma, come riporta La Repubblica, era uscito con un debito proprio in matematica. E alla domanda, ieri, degli investigatori, se questo può aver avuto un peso nella sua deriva omicida, lui ha scosso la testa.

Il ragazzo in passato ha partecipato alle finali nazionali dei giochi di matematica. “Il mio Einstein”, lo chiamava la madre. “Frequentava l’ultimo anno di liceo, è un ragazzo tranquillo, sveglio, a posto. Fa sport. L’ultima persona da cui ti aspetti che possa fare del male” lo descrive un amico. Anche gli insegnanti dei ragazzi dicono che erano entrambi tranquillissimi. La scuola al momento cerca di serbare il silenzio.

Il messaggio della dirigente della scuola della giovane vittima

A scrivere un post commovente è stata ieri la dirigente della scuola media frequentata dalla vittima dodicenne della furia del fratello. Ecco le sue parole: “‘Ciao Lorenzo, buon viaggio’ un saluto che racchiude un mondo di emozioni. È un addio pieno di amore, di dolore, di sconcerto ma anche di speranza che, ovunque tu sia ora, tu possa trovare pace. Anche se le parole sembrano insufficienti di fronte a una perdita così tragica, esse rappresentano un modo per tenere viva la tua memoria e per esprimere l’affetto e il legame che continuerà a esistere, nonostante tutto. Che tu possa viaggiare sereno, Lorenzo, in un luogo dove il dolore non esiste e dove puoi continuare a brillare come la luce che sei stato in questa vita. Sarai sempre nei cuori di chi ti ha amato, e il tuo ricordo continuerà a vivere attraverso di loro. Buon viaggio, piccolo angelo.I tuoi insegnanti , i tuoi compagni , la dirigente”.

Come riporta La Stampa, la dirigente ha intenzione di “portare tutte le classi ai funerali” del piccolo.

Strage di Paderno Dugnano, Crepet durissimo

“Ovvio, un ragazzino di 17 anni prende in mano un coltello e fa una strage, non ci sono segnali? Stiamo scherzando? Smettiamo di parlare di “famiglie per bene”, Turetta dove abitava? Nel Bronx? All’epoca di Novi Ligure sono stato preso per i fondelli, dicevano che banalizzo soltanto perché chiedevo se in quelle famiglie – e all’epoca non c’erano i social – alla sera, a cena, ci si chiede anche come va. Figuriamoci oggi con i social”.

Crepet accusa i social: “Peggiorano la situazione di un milione di volte. Chi dice di no è in malafede. Gli omicidi? Lui l’ha fatto, mille altri ci hanno pensato, e comunque questi casi non sono così rari. Questa è una società violentissima e il carcere non è un deterrente. Recupero psicologico? Andrebbe cambiato il carcere minorile, ci vorrebbero persone con capacità di intervento, non neolaureati”.

Redazione

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