Gli attentati di Parigi spaventano: le scuole non sono esenti dallo stato di paura. Tanto che le gite all’estero sarebbero a rischio e pure quelle a Roma.
La capitale, dove a breve si inaugurerà il Giubileo cristiano, fa parte delle città dove sarebbe meno consigliabile recarsi.
“Ricevo lettere da molti dirigenti delle scuole che mi chiedono se venire a Roma è opportuno, se ci sono le condizioni di sicurezza”, ha detto il prefetto della Capitale, Franco Gabrielli. Ma “se entriamo in questo loop – ha avvertito – faremmo quello che questi ‘signori’ vogliono fare, rendere questa società invivibile. E una società si rende invivibile con la paura”.
“Siamo in costante contatto con le famiglie – ha dichiarato all’Ansa Mario Rusconi, vicepresidente Anp – e la loro preoccupazione, dopo quanto accaduto a Parigi, si percepisce. Molto probabilmente quest’anno ci sarà un calo delle gite”. Ogni scuola, ha ricordato Rusconi, è libera di decidere autonomamente cosa fare a riguardo, il consiglio però è di agire “con cautela” e “se possibile di prediligere mete italiane, perché nel nostro paese la situazione e la sicurezza sembrano più garantite”. Senza mai abbassare la guardia: “le chances del terrorismo – ricorda – sono proprio legate all’imprevedibilità”.
{loadposition pof}
Il concetto è confermato da Giorgio Rembado, presidente nazionale Anp, secondo cui “le gite scolastiche erano nell’occhio del ciclone già da prima di quanto accaduto a Parigi, per i reiterati incidenti, fino ai due ragazzi morti durante due gite a Milano. L’allarme già elevato, dopo Parigi, si sta intensificando”.
E mentre all’interno delle scuole i Consigli di istituto decidono il da farsi, sempre l’Ansa si sofferma sul fatto che le gite con destinazione Francia rimangono in stand by. Il liceo “Virgilio” di Roma, che tra gli indirizzi di studio ha anche alcune sezioni internazionali, intende bloccare le partenze per Parigi e la Francia.
“E’ una questione di sicurezza – spiega la dirigente scolastica Irene Baldriga – ma anche di rispetto per il lavoro delle forze dell’ordine. Non vorremmo diventare noi un problema aggiunto a eventuali operazioni di controllo e garanzia che ora sono prioritarie. Le stesse scuole d’Oltralpe con cui siamo in contatto per gli scambi culturali ci hanno detto di non andare, per il momento, nel loro paese”.
Ma anche per eventuali partenze verso la Spagna la preside intende aspettare “indicazioni dall’alto”, magari “da parte dell’amministrazione scolastica o della pubblica sicurezza”. “Eventuali altri viaggi di istruzione – conclude – si possono fare in Italia”. Ma forse non a Roma. Almeno per il momento.
Metti MI PIACE sulla nostra pagina Facebook per sapere tutte le notizie dal mondo della scuola