In Italia i media continuano a rafforzare atteggiamenti dannosi e pregiudizi nei confronti dei Rom, nonostante l’esistenza di leggi e codici etici che vietano i discorsi e le incitazioni volti all’odio e alla discriminazione.
A dirlo uno studio finanziato dal Consiglio d’Europa e dall’Unione europea in cui sono stati analizzati almeno 20 prodotti televisivi per paese, tra cui telegiornali, talk show, reportage andati in onda da gennaio 2022 ad aprile 2023 e ancora disponibili su varie piattaforme internet.
“In Italia- si legge su Ansa- i media spesso rappresentano selettivamente i Rom come soggetto o oggetto di notizie su crimini minori, violenza domestica e controversie sociali che coinvolgono membri di questo gruppo che vivono per esempio nei quartieri di alcune città”.
“Questa rappresentazione rafforza gli stereotipi negativi sui Rom, dipingendoli come persone ‘claniche’ irresponsabili che non si prendono cura dei figli e trattano le donne in modo ingiusto”.
Per l’Italia sono state prese in considerazione alcune trasmissioni via cavo o satellite della Rai, delle reti Mediaset e di La 7 e analizzati in profondità due casi, uno negativo e uno positivo. Il primo riguarda il servizio su un giovane Rom morto a Roma durante una perquisizione senza mandato nella sua abitazione, andato in onda il 29 settembre 2022 su Piazza Pulita di La 7.
Il secondo invece è un documentario sul genocidio di Rom e Sinti da parte dei nazifascisti durante la Seconda guerra mondiale trasmesso su Rai Scuola il 16 dicembre del 2022.
Altra annotazione è che la narrazione dei media in Italia si concentra spesso sulle difficoltà d’integrazione a scuola e d’inclusione dei Rom, soprattutto sulla situazione abitativa, una questione molto sentita a causa della carenza di alloggi sociali disponibili per le persone vulnerabili.
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