Andare a piedi a scuola, soprattutto per i più piccoli, può essere un percorso del combattente con ostacoli di vario genere, prevedibili e imprevedibili: auto, bici e monopattini che sfrecciano da tutte le parti o malamente parcheggiati sui marciapiedi, scivoli e passaggi pedonali accuratamente bloccati e inservibili, marciapiedi dissestati e chi più ne ha… I cittadini dei centri urbani, piccoli e grandi, conoscono bene il problema. E lo conoscono anche le migliaia di ragazzi e genitori che il 25 ottobre hanno invaso pacificamente le strade di Milano, Roma, Firenze, Napoli e tante altre città italiane – in contemporanea con decine di città europee – per chiedere sicurezza stradale nei percorsi casa-scuola e più salute per i bambini. Hanno tutti quanti risposto all’appello di #StreetsforKids, la campagna promossa da Clean Cities Campaign – una coalizione europea di oltre 100 ONG, associazioni ambientaliste, movimenti di base e organizzazioni della società civile – che ha come obiettivo una mobilità urbana a zero emissioni entro il 2030. La campagna sostiene la mobilità attiva, condivisa ed elettrica per un futuro urbano più vivibile e sostenibile, inclusa la graduale eliminazione dei veicoli con motore a combustione interna dalle città.
La notizia è riportata da larga parte della stampa nazionale. L’Ansa, in particolare, sottolinea che l’iniziativa è alla sesta edizione e si svolge in Italia dal 2021. La manifestazione di ieri ha messo in campo diversi tipi di azioni: blocchi del traffico automobilistico nelle strade davanti alle scuole con attraversamenti delle strisce pedonali, organizzazione di attività per far giocare i bambini in strada, pedalate ‘bike-to-school’ e pedibus con gruppi di genitori e bambini che insieme si sono recati a scuola in bici e a piedi.
RomaToday informa che sono state 38 le scuole romane che si sono presentate all’appuntamento: tra le principali richieste che migliaia di persone hanno avanzato all’amministrazione c’è quella di aumentare il numero delle cosiddette strade scolastiche, attualmente solo sei a Roma. Con il termine School Streets / Strade scolastiche – informa Clean Cities Campaign – si identificano gli interventi di chiusura delle strade davanti alle scuole per limitare il traffico dei veicoli a motore, attraverso la creazione di zone pedonali e ciclabili, quantomeno in orario di entrata e uscita da scuola. Sono pertanto un tassello essenziale di una mobilità sostenibile e a zero emissioni, che metta al centro lo spazio per le persone e riduca la centralità dell’auto nelle nostre città.
Le iniziative adottate per limitare il traffico motorizzato attorno alle scuole, si legge sul sito della Rete europea, hanno impatti positivi sia diretti che indiretti. Molti di questi impatti e benefici sono anche strettamente interconnessi e insieme danno vita alla progettazione di città più sane, sicure, felici e inclusive. I dati sui benefici delle Strade scolastiche sono stati raggruppati nelle seguenti categorie: riduzione del traffico e aumento della sicurezza, miglioramento della qualità dell’aria, passaggio a modalità di trasporto attive, percezione positiva della comunità e infine creazione di spazi per una fruizione pubblica felice, per il benessere e la costruzione di comunità più sane. Un’ampia percentuale di spostamenti in auto, soprattutto da e verso la scuola, avviene su distanze percorribili a piedi o in bicicletta. Le Strade scolastiche sono, dunque, strumenti efficaci per limitare l’uso dell’auto privata per i tragitti brevi, poiché offrono un’alternativa ai genitori e ai bambini per camminare o andare in bicicletta in modo sicuro. In Europa, oltre il 30% degli spostamenti in auto copre distanze inferiori a 3 km e il 50% meno di 5 km.