L’ipotesi di contratto scuola firmata lo scorso 9 febbraio, sappiamo che è di natura principalmente economica, nel senso che non apporterà novità sostanziali per il personale scolastico. Tuttavia, sull’ultimo numero di Dirigenti News, la Cisl Scuola approfondisce i temi dello stress lavorativo a scuola e i problemi conseguenti di burnout, che sono stati inseriti anche all’interno dell’ipotesi del nuovo contratto.
Lena Gissi, segretario Cisl Scuola, si concentra inizialmente sugli episodi sempre più frequenti di violenza a scuola: “assistiamo ad episodi ricorrenti che vedono come protagonista il personale della scuola, scrive Gissi: episodi in cui i genitori aggrediscono gli insegnanti e i dirigenti scolastici e gli insegnanti picchiano gli allievi. Il tutto accompagnato da una conflittualità che si sposta nelle aule dei tribunali come mai avvenuto prima, in un clima che tende a considerare inefficaci meccanismi deflativi e di negoziazione, che confonde la rappresentanza sindacale con quella legale, le vie di fatto al dialogo, la reazione scomposta ed inammissibile alla professionalità e alla mediazione didattica e relazionale”. Inoltre, “il conflitto e il disagio sembrano attraversare la nostra scuola, un disagio che investe tutti gli attori, che spesso esprime un alto livello di stress e si traduce anche in casi frequenti di burn out”.
Il segretario Cisl Scuola ricorda che la tutela dello stato di salute dei lavoratori è un obbligo previsto dal Decreto legislativo 81/2008 e che nella Valutazione dei rischi sono compresi quelli dovuti a stress lavoro correlato.
Il sindacato applaude in tal senso la revisione del Patto di Corresponsabilità da parte del Miur, in particolare l’articolo 24 sulla Comunità educante: “informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia, approvata dall’ONU il 20 novembre 1989, e con i principi generali dell’ordinamento italiano”.
Ed ecco il punto centrale dell’editoriale di Lena Gissi, che spiega come sono anche stati introdotti alcuni elementi specifici sul versante della regolazione dei rapporti di lavoro.
“La conciliazione dei tempi di vita e lavoro è al centro dell’azione dell’Organismo paritetico per l’innovazione (art.9) mentre nella contrattazione nell’istituzione scolastica saranno esaminati i riflessi che l’informatizzazione produce sulla qualità del lavoro del personale e i criteri per l’individuazione di fasce temporali di flessibilità oraria in entrata e in uscita per il personale ATA, al fine di conseguire una maggiore conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare”.
Ricordiamo a tal proposito anche uno dei punti maggiormente evidenziati dalla nostra testata, ovvero il diritto alla disconnessione, come previsto dall’articolo 22, infatti, “Non si può stare connessi alla rete ventiquattro ore su ventiquattro, a scuola si sono verificati in questi ultimi anni decine di cause per via di mail o messaggi che erano stati spediti ma non erano state letti in tempo utile dagli insegnanti. È per questa ragione che nasce il nuovo contratto: saranno stabilite regole certe e fasce orarie protette in cui i docenti dovranno essere reperibili su indirizzi mail e telefoni”.
Pertanto, a decidere le fasce orarie in cui il personale potrà essere o non essere contattato saranno i singoli istituti in funzione della loro autonomia, e sulla base degli accordi che saranno trovati collegialmente tra le varie rappresentanze sindacali.
Dialogo con le rappresentanze sindacali
Sugli accordi trovati con le rappresentanze sindacali, Gissi si sofferma, evidenziando come le relazioni sindacali con i lavoratori saranno tese proprio alla salvaguardia e tutela dallo stress e dal burnout: “Uno degli oggetti del confronto sarà proprio la “promozione della legalità, della qualità del lavoro e del benessere organizzativo e individuazione delle misure di prevenzione dello stress lavoro- correlato e di fenomeni di burn-out”.
Ovviamente, lo stesso tema sarà centrale anche per il prossimo contratto scuola, le cui trattative dovrebbero iniziare nei prossimi mesi.
Leggi QUI l’intervento completo della Cisl Scuola
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