Secondo la ricerca presentata a Cagliari nell’Istituto Buccari-Marconi: “Poveri di futuro? I ragazzi ci parlano”, uno studente su cinque denuncia difficoltà economiche in famiglia; per sei su dieci la scuola è fonte di stress; per il 49,6% frequentarla e avere una buona istruzione è importante per trovare un buon lavoro in futuro. E ancora, l’85% ha fiducia in se stesso, mentre il 16% pensa di essere un vero fallimento e il 38% a volte si sente inutile. In generale l’autostima dei maschi è molto più alta di quella delle coetanee, l’80% contro il 66%.
Infine, le tre cose più importanti per essere felici sono famiglia, amici e amore.
Obiettivo del progetto di ricerca – avviato un mese fa dalla Fondazione Emanuela Zancan in collaborazione con Sardegna Solidale, e culminato nella realizzazione di un quaderno con i risultati dell’indagine – è quello di fare il punto sulla povertà educativa in Sardegna. All’indagine hanno partecipato 32 classi prime e 500 ragazzi (14-15 anni) degli istituti Buccari-Marconi di Cagliari, Pertini per i Servizi sociali di Cagliari, Istituto Einaudi di Senorbì, Istituto De Villa di Sassari, Istituto A. Segni di Ozieri e il liceo classico De Castro di Oristano.
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Un campione rappresentativo per genere (54% maschi e 46% femmine), tipo di scuola (202 ragazzi dei licei, 221 di Istituti tecnici e 77 di Istituti professionali) e territorio (I ragazzi provengono da 96 Comuni dell’Isola, solo il 24% vive in città).
I temi dell’indagine: la famiglia (povertà economica, instabilità e livello di dialogo), il benessere scolastico e le relazioni in classe, il denaro, la povertà emotiva e relazionale (bullismo), le attività extrascolastiche (social, internet, volontariato), le aspettative per il futuro. In generale le difficoltà economiche risultano più diffuse tra gli studenti di scuole professionali, solo il 56% ritiene di poter parlare dei propri problemi in famiglia, e sono più in difficoltà i figli di separati o divorziati.
Quanto alle relazioni in classe,riporta l’Ansa, la situazione è critica nei professionali dove solo uno studente su tre valuta positivamente i propri compagni.
Capitolo bullismo: il 54% degli intervistati dichiara di aver subito almeno una volta negli ultimi sei mesi un atto di bullismo e il 50% ammette nello stesso arco di tempo di averlo compiuto. Le femmine subiscono di più (il 68% almeno una volta negli ultimi sei mesi, contro il 48% dei maschi).
In genere sono vittime dell’atteggiamento di coetanee dello stesso sesso: il 27% riferisce di essere stata ignorata dal gruppo, mentre sono molto frequenti le offese di tipo verbale come bugie e falsità. Una curiosità: tra le attività extrascolastiche preferite, il 13% dichiara di fare volontariato.