Il Coronavirus, cercando di diffondersi per vivere sulla vita di milioni di persone, ha costretto quasi tutti gli italiani a stare a casa, ma ha pure messo in moto smart working, videoconferenze, scuola digitale e anche social network, videochiamate con famiglia e amici, film in streaming, videogiochi per riempire le lunghe giornate a casa e quindi internet sta subendo uno “stress test” che preoccupa.
E infatti, scrive l’agenzia Ansa, l’Europa ha chiesto a due colossi come YouTube e Netflix di abbassare la definizione per occupare meno banda. A cui si è aggiunto anche Disney+, mentre in aree come Milano e Roma il traffico è aumentato del 40%, come certifica uno studio del Garr secondo il quale fra l’altro la saturazione comporta che dai 100 megabit garantiti dal gestore l’utente arrivi ad averne 40. E l’accesso degli studenti alle lezioni in video e ai contenuti online ha generato nell’ultima settimana un aumento del traffico in upload del 60% rispetto alla media annuale.
La speranza? Sarebbe quella di fare ogni sforzo” per “assicurare nel più breve tempo possibile un aumento della banda media per cliente, su rete fissa, di almeno il 30%”.
In Italia, ha spiegato pure Mark Zuckerberg nei giorni scorsi, “gli spettatori dei Live su Facebook e dei video su Instagram sono raddoppiati, così come le chiamate su Messenger e WhatsApp”.
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