Il comune di Verona dichiara guerra a droga e alcol nelle scuole. E lo fa con misure piuttosto drastiche, forse invasive per alcuni, ma che, a parere dell’amministrazione, riuscirà a garantire risultati importanti.
Si tratta di un protocollo siglato tra azienda sanitaria, Comune, polizia locale e ufficio scolastico permetterà di dare il via ad un’azione di controllo sui ragazzi che volontariamente si sottoporranno, su consenso dei genitori, ai test.
Se consideriamo anche l’altra misura istituita che riguarda la presenza dei cani antidroga anche nelle classi e sui bus usati dagli studenti, il piano di battaglia veronese contro droga e alcol a scuola è ben completo.
A spiegare come funziona il test per gli studenti è Il Fatto Quotidiano, che ha riportato le parole di Giovanni Serpelloni, direttore del Dipartimento dipendenze dell’Ulss 9: “Mamme e papà dovranno dire se sono d’accordo che i loro figli vengano sottoposti al drug test. Il consenso dev’essere dato da entrambi i genitori. Nessuno, anche se il genitore autorizza, può essere sottoposto al test se non lo vuole. È anonimo: nessun dato relativo ai risultati verrà trasferito agli organi istituzionali della scuola. I risultati saranno consegnati solo ed esclusivamente ai genitori e all’interessato. Viene eseguito su un campione urinario per ricostruire le 3-4 settimane precedenti e viene fatto con un multi-test su dieci sostanze. Contemporaneamente faremo anche un alcool test sul respiro”.
Un aspetto da evidenziare è che non saranno previsti provvedimenti disciplinari da parte della scuola, in caso di esito positivo. Inoltre, il test, che sarà fatto all’interno della scuola attrezzata di un’infermeria e che verrà svolto da personale sanitario, per una questione economica, non verrà somministrato su tutti i consenzienti ma su un campione del 35 per cento di alunni scelti a random.
“L’intento – continua Serpelloni – non è quello di fare una caccia alle streghe ma di sensibilizzare i genitori ad un’attenzione maggiore anche attraverso l’uso di strumenti diagnostici come si farebbe per qualsiasi altra malattia“.
Su questo tema si allaccia l’iniziativa del Ministero dell’Interno di “Scuole Sicure“, un’operazione di chiaro contrasto allo spaccio e consumo di stupefacenti a scuola e nelle immediate vicinanze.
Il potenziamento dell’attività di vigilanza e controllo, messo in campo nei pressi degli istituti scolastici contro la diffusione delle droghe, ha dato i suoi risultati, come scritto in precedenza:
• 14,7 chili di droga sequestrati;
• 31 arresti;
• 45 denunce all’autorità giudiziaria;
• 855 violazioni amministrative e reati accertati.
Il progetto ha interessato 598 istituti scolastici sparsi in 11 regioni e 15 capoluoghi di provincia: Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Padova, Roma, Torino, Trieste, Venezia e Verona.
Fra Polizia locale e Forze di polizia, ha coinvolto di più di 26 mila unità di personale, con oltre 13 mila servizi effettuati singolarmente o con operazioni congiunte.
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