“L’emergenza Covid-19 ha posto le strutture scolastiche di fronte alla necessità di individuare e organizzare risposte veloci e il più possibile funzionali per il contenimento del virus e, parallelamente, per limitare le ripercussioni di natura psicologica ed educativa sull’utenza coinvolta. Tale situazione non ha precedenti nel periodo postbellico ed ha visto modalità di azioni e gestioni diversificate che riteniamo debbano essere oggetto di riflessione sia per delineare un quadro d’insieme di quanto fatto, sia per poter tracciare una serie di “pratiche” che possano essere ripercorribili, scambiabili o replicabili in caso di ulteriori necessità, che speriamo naturalmente non si ripetano. L’analisi delle misure attivate consente anche una riflessione trasversale sul ruolo culturale, sociale e educativo che le strutture preposte all’accudimento e all’educazione dell’infanzia assumono all’interno dei diversi Paesi. Naturalmente è doveroso considerare che le logiche di gestione dell’emergenza sono state gestite in relazione ai tempi e all’ampiezza di diffusione del virus, che non è stata uguale in tutta l’Europa, consentendo così ad alcuni Paesi di avere più ampi margini per organizzare le iniziative“.
Questa è parte dell’introduzione, scritta da Alessia Rosa (Primo ricercatore INDIRE), al rapporto di Indire-Eurydice dal titolo “Misure per la riapertura delle strutture per l’educazione e cura della prima infanzia nell’emergenza Covid-19 in alcuni paesi europei“.
Il rapporto offre una lettura delle soluzioni assunte da alcuni Paesi europei, per quanto concerne le strutture educative per l’infanzia, sia durante il periodo di emergenza in seguito alla pandemia da Covid-19 che nella fase successiva di progressiva riapertura.
Misure adottate durante il lockdown
Per quanto riguarda la fase di lockdown le misure sono state: la chiusura totale delle strutture o l’apertura parziale, limitando il servizio alle utenze in maggiori difficoltà organizzative, oppure riducendo i tempi di apertura. In pochissimi casi le scuole sono rimaste aperte per tutti.
Realtà che hanno riaperto: precauzioni adottate
Come si legge sempre nell’introduzione, le realtà che hanno riaperto hanno assunto inizialmente misure simili quali:
- La rinuncia al distanziamento sociale tra i bambini e tra educatori/trici e bambini, essendo la fascia considerata particolarmente sensibile alle dinamiche relazionali.
- Il lavaggio frequente delle mani, ampiamente raccomandato e diventato una vera e propria routine.
- Il consumo dei pasti, variamente regolamentato.
- L’utilizzo degli spazi all’aperto e di giochi facilmente igienizzabili, spesso raccomandato.
- L’organizzazione didattica per piccoli gruppi.
- La limitazione del numero di adulti che possono accedere agli edifici.