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Studente 14enne chiede di scendere dove vuole, l’autista del bus rifiuta e lui lo aggredisce: i ragazzi sanno accettare i no?

Ennesimo caso relativo a un ragazzo che perde la pazienza di fronte ad un no. Stavolta ci troviamo in un paese del bresciano, come riporta BresciaToday: nel pomeriggio di ieri, martedì 5 dicembre, uno studente di 14 anni ha chiesto all’autista del bus in cui viaggiava di scendere sotto casa sua. Di fronte al rifiuto dell’uomo è scattata una vera e propria rissa.

Comportamento esemplare del padre del ragazzo

Il ragazzo, insomma, pretendeva che l’autista bloccasse il mezzo anche se non in presenza di una fermata prevista dal suo percorso. Il giovane non ha reagito per niente bene: ci sono state urla, insulti e pare qualche spintone. Entrambi sono caduti a terra nella colluttazione.

Ad intervenire sono stati i Carabinieri, oltre ai sanitari del 118. Questa volta, per fortuna, il comportamento del padre del ragazzo sembra essere stato esemplare e non da “sindacalista” del proprio figlio. Il genitore è giunto sul posto e ha prontamente chiesto scusa. La vicenda pare essersi chiusa così.

Ecco le parole dello psicoanalista Massimo Recalcati in merito al rapporto genitori figli: “Lo stato di salute della scuola riflette la condizione comatosa dello stato educativo in generale. La rottura del patto educazionale nella scuola è un fatto evidente. Come diceva Freud, nella figura dei maestri, degli insegnanti, dei professori, i figli proiettano le figure primarie genitoriali, quindi esisteva una continuità tra la figura del genitore e quella dell’insegnante. E con l’esistenza del patto educativo, i genitori si schieravano dalla parte degli insegnanti, condividendo lo stesso obiettivo, l’educazione e la formazione dei figli. Oggi questa alleanza si è fratturata, i genitori sono alleati con i figli e l’isolamento degli insegnanti comporta che qualunque loro azione educativa rivolta agli allievi viene vissuta dalla famiglia come un abuso di potere, come un’ingerenza, come un esercizio autoritario del potere. Nel nostro tempo i genitori tendono a fare i sindacalisti dei figli, in un certo senso. Per un altro verso, invece, gli insegnanti sono investiti di un compito educativo dagli stessi genitori. Nel momento in cui quest’ultimi non riesco a esercitare questo ruolo educativo in famiglia, gli insegnanti si trovano a supplire queste falle nel discorso educativo, infatti si dice spesso che la scuola va ad occupare il vuoto educativo lasciato dalle famiglie. Quindi gli insegnanti si trovano ad avere questo forbice a doppio taglio, da una parte criticati e dall’altra ritenuti necessari”.

Il precedente del ministro Lollobrigida

La vicenda ricorda quella che ha visto come protagonista qualche giorno fa il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida, che avrebbe fatto fermare un treno Frecciarossa in ritardo e ottenuto di scendere una fermata straordinaria a Ciampino, nei pressi di Roma. 

La vicenda, come scrive La Repubblica, è avvenuta il 21 novembre, giornata che ha visto ritardi a cascata su tutta la rete a causa di un guasto sulla tratta da Roma e Napoli. Lollobrigida era diretto a Napoli Afragola, da dove poi si sarebbe dovuto recare a Caivano per l’inaugurazione di un nuovo parco urbano. Dopo l’evento il ministro sarebbe dovuto tornare nella capitale per registrare il suo intervento alla trasmissione ‘Avanti Popolo’ di Nunzia De Girolamo.

Il Frecciarossa 9519 su cui si trovava, partito da Torino alle 7.00 e diretto a Salerno, ha accumulato un ritardo di quasi due ore. Il guasto sulla linea Alta velocità, a sud est di Roma Termini, ha costretto Trenitalia a dirottare tutte le Frecce e gli Intercity sulla vecchia linea Roma-Napoli. Così Rfi ha autorizzato il capotreno a una fermata straordinaria nella cittadina aeroportuale di Ciampino.

Molti sono stati i commenti: “Non tutti possono permettersi di far fermare un treno. Trovo quello di Lollobrigida un comportamento arrogante e indegno, abbiamo già presentato una interrogazione”, ha detto la segretaria Pd, Elly Schlein, nella relazione alla direzione Pd, in corso al Nazareno, come riporta Ansa.

“Mi viene da pensare a quei milioni di pendolari, lavoratori e studenti, che ogni giorno ne passano di tutti i colori sui treni regionali e non possono nemmeno lamentarsi.  Sull’arroganza da privilegiato di Lollobrigida qualcuno del governo dovrà dare spiegazioni in Parlamento”, ha scritto Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana su X, facendo riferimento ai moltissimi pendolari italiani, tra cui molti docenti.

Redazione

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