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Studente 15enne sferra pugno a docente 64enne: la donna, impaurita, si è recata in ospedale, il ragazzo affidato ai genitori

Uno studente ha sferrato un pugno al petto di una delle sue insegnanti: protagonista dell’episodio violento, avvenuto ieri, 23 novembre, in un istituto superiore della provincia di Napoli, è un alunno 15enne che frequenta la scuola. L’insegnante, che ha 64 anni, visibilmente impaurita, si è recata in ospedale per farsi visitare. Lo riporta Ansa.

La docente, come riporta Il Corriere della Sera, è stata colpita al petto. Sembrerebbe, dai primi accertamenti, che lo studente abbia reagito in maniera scomposta ad un rimprovero formulato dall’insegnante durante l’ora di lezione dovuto a qualche sua intemperanza. L’azione del ragazzo ha colto di sorpresa anche i suoi compagni di classe che si sono subito prodigati per valutare le condizioni della professoressa.

La donna non ha al momento sporto denuncia

I sanitari non hanno ritenuto di emettere nei suoi confronti una prognosi. Per fortuna sta bene. Nella scuola sono intervenuti i carabinieri e il ragazzo è stato affidato ai suoi genitori. Al momento l’insegnante, come riporta RaiNews, non avrebbe sporto denuncia. Nel caso in cui lo facesse, la donna sarebbe difesa dall’Avvocatura dello Stato.

Con una Nota del 17 febbraio scorso firma del Capo Dipartimento Carmela Palumbo, anticipata dalla Tecnica della Scuola, infatti, sono state fornite le istruzioni pratiche per consentire al personale della scuola di chiedere (ed eventualmente ottenere) il patrocinio dell’Avvocatura dello Stato nel caso in cui siano oggetto di episodi di violenza da parte di studenti o genitori.

Come avevamo osservato, la Nota ministeriale ha ribadito che nel caso di atti di violenza da parte di uno studente o di un genitore è comunque necessario che la “parte lesa” (e cioè il dipendente) presenti una denuncia o una querela nei confronti di chi ha commesso il fatto.

Cosa deve fare il docente colpito?

Come abbiamo scritto, quando subisce un’aggressione verbale o fisica, il docente deve sempre informare, con una lettera scritta, il proprio dirigente scolastico, il quale, come prevede l’articolo 2087 del Codice civile, è obbligato ad adottare le necessarie misure atte a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei dipendenti.

L’insegnante aggredito dovrebbe anche chiedere allo stesso preside di prendere provvedimenti per garantire le condizioni di sicurezza in ambito lavorativo previste dalla legge e scongiurare il ripetersi di ulteriori aggressioni in grado di provocare danni morali, fisici e/o biologici nei propri confronti.

Se sono stati riportati traumi o ferite, il lavoratore deve recarsi subito in pronto soccorso per le cure del caso e chiedere il rilascio del certificato medico attestante la diagnosi e le circostanze che hanno causato la richiesta di cure mediche presso la struttura ospedaliera: è bene ricordare anche la certificazione medica dovrà essere anche allegata alla successiva denuncia da presentare alla polizia giudiziaria o ai carabinieri.

Di recente, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha fatto sapere che i casi di violenza verso gli insegnanti in servizio si sono attestati ormai su una media di cinque al mese.

Redazione

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