Alunni

Studente 16enne va in bagno a scuola e scompare lasciando il telefono in aula: ritrovato mentre vagava in strada

Un fatto alquanto insolito: uno studente di sedici anni di origine somala, iscritto in una scuola superiore del milanese, è andato in bagno durante le lezioni e non ha fatto più ritorno in aula, dove ha lasciato gli effetti personali, come il telefono e il giubbotto.

Lo choc della scuola

Come riporta Il Giorno, il ragazzo è letteralmente scomparso, allontanandosi dalla scuola. Il fatto ha ovviamente scioccato docenti e compagni. Il sedicenne, che tutti definiscono tranquillo, è stato inizialmente cercato nelle vie limitrofe.

Il giovane, per fortuna, è stato ritrovato oggi, 18 febbraio, mentre vagava per le strade di un’altra cittadina vicina.

Fughe da scuola e mancata vigilanza

Spesso abbiamo notizia di casi del genere ma con protagonisti alunni più piccoli, in fuga dalla scuola. Spesso si è aperto il dibattito in merito alla vigilanza del personale scolastico. E non è raro che i genitori, i cui figli sono al centro di episodi del genere, denuncino la scuola per mancata vigilanza.

Qualche mese fa uno studente minorenne, figlio di genitori divorziati, è scappato da scuola, una primaria, con l’intento di stare con la madre, che ha denunciato l’episodio.

Come riporta La Siciliail bambino è stato affidato al padre in maniera esclusiva. Il piccolo è riuscito a fermare una pattuglia della polizia dicendo di essersi perso durante una gita scolastica, ma all’arrivo della madre ha svelato il vero motivo della sua presenza in strada: era fuggito per “il forte disagio di non potere vivere con lei”.

La donna ha denunciato la scuola frequentata dal figlio per non avere adeguatamente vigilato sulla sicurezza del bambino. La sezione famiglia e minorenni della Corte d’appello di Catania, contro il parere espresso dalla Procura generale e dell’avvocato della madre, ha confermato il collocamento del piccolo con il padre. Il mancato accoglimento dell’istanza ha “spinto la madre a ricusare i giudici”, dichiarandosi “profondamente indignata per la mancata attenzione al superiore interesse del bambino”.

Redazione

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