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Studente 18enne morto durante il Pcto: la Procura indaga su omicidio colposo. I sindacati: assurdo lavorare gratis per i crediti

Vi sono due atti dovuti sulla vicenda del 18enne morto Lauzacco nell’ultimo giorno di Pcto: l’autopsia del corpo del diciottenne L.P., per stabilire con precisione le cause della morte, e l’apertura del fascicolo da parte della Procura di Udine in cui si ipotizza il reato di omicidio colposo, a carico del legale rappresentante dell’azienda, poiché datore di lavoro.

L’opera della Procura

Oltre che a realizzare la “ricostruzione della dinamica dell’infortunio mortale”, la Procura ha l’intenzione di individuare “eventuali ulteriori profili di responsabilità anche a carico di altre figure aziendali”.

L’indagine deve appurare, di fatto, se l’incidente mortale è stato una fatalità oppure se poteva essere evitato, anche solo rispettando le regole sulla sicurezza o comportamenti in chiave preventiva rispetto agli infortuni.

Il ministro: è inaccettabile

Sulla morte del 18enne è intervenuto anche il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, esprimendo “profondo dolore” per un “incidente inaccettabile, come inaccettabile è ogni morte sul lavoro. Il tirocinio deve essere una esperienza di vita. Esprimo il mio più profondo cordoglio e la vicinanza alla famiglia”.

Per la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, “non si può morire così, con una vita davanti, una professione e tanti sogni ancora da realizzare”.

Le proteste degli studenti: una piaga

Però l’Unione degli Studenti pretende “una risposta pronta da parte del ministro Bianchi”, e “l’introduzione di uno statuto delle studentesse e degli studenti in PCTO, che tuteli i reali obiettivi formativi”.

L’associazione studentesca “da anni invoca la necessità di corsi di sicurezza sul lavoro e la sicurezza a scuola, che è una piaga del nostro paese, nello scorso anno 1.404 persone sono morte sul lavoro”.

Un gruppo di precari e disoccupati ha manifestato davanti alla sede degli industriali di Firenze: ‘Lorenzo uno di noi, Confindustria sporca di sangue’ hanno scritto i manifestanti su striscioni e cartelli.

Fratoianni: gli stage sono pericolosi astrusi e sfruttamento

Severo il giudizio del segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni: “Invece di messaggi di cordoglio che sanno tanto di ipocrisia, la politica dovrebbe finalmente aprire una riflessione seria sull’utilità della vecchia alternanza scuola-lavoro, oggi Pcto. Un sistema che non funziona e che non convince, in questi anni abbiamo visto esperienze che si sono rivelati percorsi astrusi, o sfruttamento di fatto dei ragazzi fino all’inserimento mascherato e anticipato di giovani nel mondo del lavoro”.

Fratoianni chiede “un cambiamento radicale di queste esperienze: si apra al più presto un tavolo nazionale di confronto con gli studenti, i docenti, le organizzazioni sindacali e sociali”.

Il segretario nazionale di Sinistra Italiana ricorda poi che “comunque ieri sul lavoro sono morti un ragazzo di 18 anni in Friuli V.G. che doveva essere a scuola e un lavoratore a Pomezia che doveva essere in pensione. E tutto questo non è più accettabile”.

Di Meglio: l’alternanza scuola lavoro va rivista

Secondo Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, “lo studente morto tragicamente a Udine in un’azienda non è solo una vittima di un incidente sul lavoro. La pratica dell’alternanza scuola lavoro va rivista”.

“Non possiamo pensare di esporre i nostri studenti allo sfruttamento, o peggio a incidenti. Lo studente friulano è morto lavorando gratis per maturare crediti formativi. La Scuola è altro”.

Colombini (Cisl): serva una strategia nazionale

Per il segretario confederale della Cisl Angelo Colombini “un ragazzo in alternanza scuola-lavoro, un operaio di 65 anni, un addetto di una stamperia, momenti della vita diversi, contesti e rapporti lavorativi differenziati, da Udine a Torino a Pomezia. Ad un mese dall’entrata in vigore dei provvedimenti governativi e dal piano di intensificazione dei controlli nei luoghi di lavoro, da parte degli organi di vigilanza, il drammatico bollettino quotidiano non sembra cambiare”

Colombini dice che “il Governo deve definire al più presto una strategia nazionale in materia di Salute e sicurezza, un sistema di qualificazione delle imprese, (es. patente a punti) ed aggiornare la Legge 81/2008, inoltre, deve realizzare una campagna straordinaria sulla sicurezza e sollecitare attraverso gli organi di vigilanza e controllo ispezioni nei cantieri pubblici delle grandi opere ed in tutti i luoghi di lavoro”. Infine, chiede “la concretizzazione della formazione per tutti i datori di lavoro”.

Alessandro Giuliani

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