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Studente accoltellato, preside: “Consiglio straordinario per capire”. Sindaco: “Fatto gravissimo”

Ha destato sconcerto la vicenda dell’accoltellamento, presso l’Itis di Giulianova, di uno studente di 17 anni, ferito da una coltellata che gli è stata sferrata al viso dal compagno. L’aggressore è stato denunciato per lesioni personali aggravate e porto abusivo di coltello del genere proibito.

All’Ansa parla il preside della struttura scolastica, Luigi Valentini: “Al di là del sanzionare bisogna capire. Per questo, oltre ad aver convocato d’urgenza il consiglio di classe, ho convocato tra poco il consiglio straordinario con i docenti del Professionale e poi parlerò anche con le famiglie”. 

“I Carabinieri stanno svolgendo le indagini – dichiara il preside – Da quanto si dice informalmente pare che i due ragazzi avessero avuto degli screzi fuori dalla scuola. Nulla, invece, mi è mai stato riferito di eventuali problemi dentro la scuola”.

Il dirigente scolastico, inoltre, ha annunciato un consiglio di istituto straordinario per valutare eventuali sanzioni e capirne di più.

Valentini, inoltre, ha aggiunto che il proprio istituto ha investito molto, nei mesi scorsi, nella sicurezza, dotando l’intera struttura di un sistema di videosorveglianza.

E sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro, il quale in una nota afferma che: “Un fatto gravissimo che deve essere immediatamente censurato. La violenza è sempre un fatto grave, ed è ancora più grave se a consumarla è un giovane di 18 anni. Qui non si tratta di individuare il colore della pelle di aggressore ed aggredito. I fatti sono violenti a prescindere da chi li consuma e chi li subisce. Si deve recuperare il rispetto delle regole”. “In queste situazioni le famiglie devono intervenire e vigilare – ha aggiunto il sindaco -. Anche come avvocato registro come a volte il rimbrotto di un insegnante, invece che essere recepito come un fatto positivo, viene recepito negativamente. I genitori non devono giustificare i comportamenti violenti dei figli, ma devono rispettare il ruolo degli educatori”. “Alla base di questi fatti c’è un black out di rapporti tra ragazzi, famiglie e educatori”.

Andrea Carlino

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