Un incubo quotidiano, un calvario che si ripeteva ogni volta che metteva piede fuori casa. Un ragazzino di appena 13 anni, residente in provincia di Avellino, era diventato il bersaglio di una baby gang che lo tormentava con insulti, violenze e umiliazioni. Costretto a baciare le mani ai suoi aggressori, veniva picchiato e deriso mentre qualcuno riprendeva tutto con il cellulare.
Le indagini della Procura di Avellino e di quella presso il Tribunale per i minorenni di Napoli hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati di cinque persone, due delle quali maggiorenni. Le autorità stanno approfondendo la vicenda per individuare eventuali altri responsabili.
Secondo quanto riportato dal Corriere, gli investigatori della Squadra Mobile di Avellino hanno scoperto almeno due episodi documentati attraverso filmati. In uno di questi, il tredicenne è stato brutalmente percosso all’interno di un appartamento, mentre gli altri membri della gang ridevano e lo sbeffeggiavano. In un secondo video, il ragazzo appare schiaffeggiato e minacciato. Uno degli aggressori gli ha persino intimato di tacere con parole agghiaccianti: “Se parli con tua madre, ti appendiamo come Cristo in Croce“.
Ora gli inquirenti stanno esaminando i telefoni cellulari sequestrati ai due maggiorenni coinvolti, con l’obiettivo di raccogliere ulteriori prove e chiarire la dinamica degli episodi di bullismo.
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