I docenti bocciano uno studente, i giudici cambiano il giudizio. Non è la prima volta che accade. Stavolta a promuovere “d’ufficio” l’allievo fermato in sede di scrutinio è stato il Tar della Liguria, che ha esaminato il ricorso di uno studente dalla quinta classe del magistrale liceo “Pertini” di Genova: non ammesso agli esami del secondo ciclo d’istruzione, il giovane ha vinto due ricorsi contro la decisione presa dalla scuola che frequentava e il ministero dell’Istruzione, ottenendo dai giudici amministrativi dapprima l’ammissione e quindi, dopo avere svolto le tre prove, una sentenza che legittima il suo voto alla maturità di 61/100.
Per i giudici amministrativi, riporta l’Ansa, il giovane “può proseguire i suoi esami all’Università“. Mentre il ministero dell’Istruzione non ha potuto fare altro che procedere con la decisione imposta dal Tar, che ha anche condannato lo stesso dicastero bianco al pagamento di 3 mila euro di spese processuali.
Le due annualità contestate sono quella passata, la 2021/22, e la precedente, l’anno scolastico 2020/21.
In un primo momento lo studente ricorrente non era stato ammesso a sostenere l’esame conclusivo, la scorsa estate, del liceo con indirizzo scienze umane. Ma poi si era rivolto al Tar della Liguria che gli ha concesso l’ammissione con riserva a sostenere le prove d’esame, conseguendo un punteggio di 26 punti che aggiungendosi al credito di ammissione di 35 punti, hanno portato al voto complessivo di 61/100 con cui ha superato l’esame.
Solo che lo scorso 31 agosto, a esami conclusi, la commissione del liceo Pertini ha annullato d’ufficio l’assegnazione di 7 crediti scolastici e ha rideterminato il punteggio in 52/100, basandosi sul precedente giudizio negativo d’inidoneità formulato dal consiglio di classe, bocciandolo in sostanza per la seconda volta.
Lo studente non si è perso d’animo e tramite i suoi legali ha impugnato gli atti al Tar e ha ottenuto che il giudizio della commissione d’esame superi il precedente giudizio negativo del consiglio di classe: una mossa vincente, perché ha prodotto il diritto all’attribuzione del livello minimo di crediti pari a 7 punti. Ancora una volta, il giudice ha preso per buona la valutazione positiva agli Esami di Stato, che ha quindi superato quelle precedente in sede di scrutinio di ammissione alle stesso prove conclusive di fine anno.