Disabilità

Studente bocciato due volte in tre anni, la madre fa ricorso: “ha problemi di apprendimento, vuole abbandonare tutto”

Uno studenti di 17 anni e quasi 190 cm di altezza, affronta ogni giorno un calvario scolastico a causa dei disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) e dell’ADHD. Questi disturbi neuro-sviluppativi compromettono la sua capacità di leggere, scrivere e calcolare, facendogli vivere la scuola come un ambiente ostile e pieno di difficoltà. La sua storia, raccontata dalla madre Simona, è un esempio di esclusione e disagio che culmina con la volontà di abbandonare la scuola dopo l’ennesima bocciatura.

In tre anni di superiori, il ragazzo è stato bocciato due volte. Sin dall’asilo, la sua carriera scolastica è stata definita dagli insegnanti come un fallimento, un’etichetta pesante che lo ha accompagnato fino ad oggi. La madre, determinata a far valere i diritti del figlio, ha deciso di ricorrere al TAR per annullare l’ultima bocciatura. La legge prevede per lo studente un trattamento inclusivo e un piano didattico personalizzato, diritti che la scuola, secondo Simona, non ha rispettato.

Secondo quanto riporta la Gazzetta di Reggio, Simona racconta di molte famiglie nella stessa situazione, spesso silenziose per evitare giudizi altrui. Ha già consultato due avvocati e diversi medici che hanno certificato le difficoltà del figlio, ma le spese legali sono elevate. Per coprire i costi del ricorso, circa 5.000 euro, ha lanciato una raccolta fondi su GoFundMe intitolata “Aiutiamo un ragazzo fragile a ottenere giustizia”.

Tra giudizi sospesi e bocciatura, dov’è il diritto allo studio?

L’anno scolastico del giovani è stato un disastro. Nonostante un corso di recupero, ha ricevuto un 6 in condotta e una sospensione di tre giorni, mentre l’anno precedente aveva una media del 6,5 e un 8 in condotta. Simona accusa la scuola di non aver realizzato un piano didattico individuale, un patto tra studente, famiglia, consiglio di classe e medico, come previsto dalle linee guida ministeriali.

A complicare ulteriormente la situazione, l’Ausl reggiana non ha riconosciuto l’ADHD di Alex al momento del passaggio alle superiori. Tuttavia, un’equipe di esperti ha successivamente diagnosticato allo studente l’ADHD per iperattività, un disturbo motorio e del linguaggio. Nonostante la presentazione di queste certificazioni, la scuola ha ignorato i documenti, bocciando il ragazzo in italiano, matematica e scienze.

Redazione

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