Brutta vicenda è venuta alla luce in una scuola superiore di San Donato milanese, dove uno studente è stato preso di mira da alcuni compagni di classe per via della sua omosessualità. A complicare le cose anche un docente che avrebbe pronunciato la frase: “A casa nostra i froci li massacriamo”.
Il ragazzo ha raccontato tutto
Il ragazzo e la madre si sono rivolti I Sentinelli, associazione milanese in difesa dei diritti civili. “Il coraggio di Daniele ci ha stupito, più volte gli abbiamo chiesto se fosse sicuro di voler rendere pubblica la sua storia. A settembre sarà di nuovo in classe con queste persone, e non sarà facile. Ma non ha mai avuto dubbi”, racconta a La Stampa il portavoce Luca Paladini.
Il ragazzo ha deciso di raccontare tutto perchè “non voglio che quello che è successo a me succeda ad altri”.
Tutto è iniziato a dicembre scorso, quando Daniele fa coming out con i propri compagni di classe. Poco dopo un nuovo docente in classe dice “a casa mia i froci li cerchiamo e li massacriamo”. Daniele sente tutto e avverte la madre, che scrive una lettera a preside e vicepreside dell’istituto. “La scuola ci ha sostenuto da subito e assicurando provvedimenti”, racconta la donna.
La vicenda
Da quel momento ecco altri episodi di bullismo nei confronti dello studente: prima tre compagni gli rubano il tablet e aprono la chat del sito di incontri a cui il ragazzo si è iscritto, insultando tutti quelli con cui aveva avuto delle conversazioni.
Inoltre, gli stessi tre bulli in classe, davanti allo stesso professore gli urlano “voi (sottinteso, i gay) dovete finire tutti nei forni”.
Ma l’ultimo episodio è avvenuto a pochi giorni dalla fine della scuola: in classe si citano le parole del ministro Fontana (“Le famiglie arcobaleno non esistono”) e i ragazzi chiedono al docente se è d’accordo. Il professore dice di sì, inibendo gli altri studenti che non esprimono pubblicamente solidarietà al compagno Daniele, perché “hanno paura di ritorsioni”.
Quello che ha detto il professore contro Daniele ha rafforzato i tre bulli, che si sono sentiti autorizzati a insultarlo”, conclude la madre dello studente.
Ancora non si conoscono le decisioni che prenderà la scuola nei confronti del docente. Invece soltanto uno dei tre alunni protagonisti degli episodi di bullismo è stato sospeso qualche giorno.