Accade in un Istituto di Istruzione superiore del Piemonte, dove in una classe della sezione professionale uno studente si comporta da bullo con i docenti e quindi riceve molte note disciplinari sul registro elettronico. La Dirigente scolastica convoca un Consiglio di classe straordinario per esaminare il caso, ma piuttosto che prendere i provvedimenti contro lo studente, scatta un avviso scritto nei confronti della professoressa che aveva fatto numerose note all’alunno.
A volte esistono casi di alunni che si comportano in modo maleducato nei confronti dei docenti, utilizzando un comportamento totalmente inadeguato e avendo atteggiamenti tipici del bullismo. È proprio il caso di uno studente piemontese, frequentate la classe prima professionale di un Istituto di Istruzione Superiore che quasi giornalmente riceve note disciplinari riportate nel registro elettronico. Ecco il tenore di alcune note: “L’alunno XXXXX utilizza un tono irriverente nei confronti della docente e lo fa ripetutamente per tutto il tempo della lezione. Inoltre chiede un fazzoletto alla docente e dopo averlo utilizzato lo lancia in faccia alla docente …” altra nota. “l’alunno XXXXX dall’inizio della lezione disturba, si sdraia sulle sedie e rovescia il banco per terra, ignora i richiami della docente, emette urla e gemiti animaleschi, si alza in continuazione e si rivolge con tono offensivo contro la docente…” le note disciplinari continuano: “l’alunno XXXXX esce dall’aula senza chiedere il permesso…, “l’alunno XXXXX utilizza continuamente il cellulare in classe nonostante i richiami verbali…”.
Le note continuano e sono fatte da docenti diversi, un’altra ammonizione scritta nel registro di classe è la seguente:” Nonostante l’allievo XXXXX viene più volte richiamato a comportarsi in modo corretto, non fa altro che provocare, sbattere i banchi, utilizzare il cellulare. L’atteggiamento di continuo disturbo non consente di svolgere regolare lezione…”.
Altri docenti fanno altre note scrivendo: “Lo studente XXXXX continua, nonostante vari richiami, ad avere un comportamento indisciplinato…”, “L’alunno XXXX disturba e rifiuta di lavorare per tutta l’ora, assumendo un atteggiamento ed un linguaggio assolutamente irrispettoso…”. Una nota addirittura descrive aggressioni verbali: “L’alunno XXXXX usa il cellulare e si rivolge in modo volgare e impertinente contro l’insegnante, insulta la docente alla presenza del docente di sostegno e tale atteggiamento aggressivo impedisce lo svolgimento regolare della lezione…”.
Poi c’è la nota dell’aggressione fisica ad un altro compagno: “Lo studente XXXXX non esegue il lavoro assegnato in classe e, mentre gli altri stanno lavorando, si avventa sullo studente YYYYYYY afferrandolo per un braccio e soffocandolo, infine deride il compagno con un linguaggio scurrile e offensivo…”.
In seguito a questi comportamenti inqualificabili e pericolosi, che avrebbero dovuto avere come immediata conseguenza la sospensione dell’alunno, invece arriva un avvertimento scritto da parte della Dirigente scolastica ad una professoressa che aveva fatto alcune note disciplinari all’irrequieto ragazzo.
La DS risponde, punto per punto, alla relazione fatta dalla docente rispetto al clima creatosi nella classe. Il problema, a quanto pare dalle risposte della Dirigente, non è il comportamento inqualificabile della classe e in particolare dell’alunno XXXXX, ma l’incapacità di gestire l’attività di lavoro della docente e di tenere il controllo della classe. Alla docente viene rimproverato il fatto che durante le ore vengono utilizzati i cellulari dagli studenti, cosa assolutamente vietata, viene accusata di culpa in vigilando, perché si consente agli alunni di alzarsi dalle sedie, sbatterle per terra e avvicinarsi alle finestre aprendole…In buona sostanza la DS invita la docente ad attivarsi affinché nelle sue ore non si verifichino più episodi quali quelli descritti nella relazione della docente e riportati sul registro elettronico nelle note disciplinari.
La Dirigente scolastica avrà avuto anche le sue buone ragioni per invitare la docente affinché tali situazioni non si verifichino più, ma deve anche tenere conto che la scuola non è un riformatorio e gli alunni sono tenuti a mantenere un atteggiamento rispettoso nei confronti di tutti i docenti, La Dirigente scolastica sa bene che i docenti, quando sono in servizio sono dei pubblici ufficiali a cui non ci si può rivolgere con aggressività, in modo maleducato e sbattendo banchi e sedie sul pavimento. Inoltre afferrare per la gola uno studente è un reato penale che andrebbe denunciato alle forze dell’ordine o al tribunale dei minori, perché se questo non viene fatto e il caso si dovesse ripetere, la Dirigente scolastica rischia sul piano penale, visto che i docenti lo hanno fatto presente con nota sul registro elettronico.
Gli insegnanti delle scuole pubbliche lo sono, così come ha ribadito la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 15367/2014, che ha ribadito la qualità di pubblico ufficiale per l’insegnante di scuola media nell’esercizio delle sue funzioni non circoscritto alla tenuta delle lezioni, ma esteso “alle connesse attività preparatorie, contestuali e successive, ivi compresi gli incontri dei genitori degli allievi” riconoscendo tutti gli elementi del reato di oltraggio a pubblico ufficiale a carico di un genitore.
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