Ci sono altri aggiornamenti sul caso dello studente di 14 anni caduto dalla finestra della propria scuola ad Ancona. L’ipotesi più quotata è quella del gesto volontario, si pensa in seguito ad un brutto voto, nonostante la recente pagella del ragazzo non ne riportasse.
Questa tesi sembra essere confermata dalle stesse parole del ragazzino dette ai soccorritori e ai genitori, come riporta Il Messaggero. “Ho preso un 2 e una nota disciplinare, mi sono sentito umiliato”. Il giovane, a quanto pare bravo a scuola, avrebbe anche scritto un messaggio di addio su un quaderno: “Mi sento un fallito, vi voglio bene”.
“Aveva le braccia aperte, si è buttato a volo d’angelo”, hanno raccontato i compagni. Per fortuna la caduta è stata attutita dall’erba alta e dal terreno allentato dall’umidità, cadendo di pancia ha riportato un trauma toracico e fratture al bacino e a un piede. Adesso il 14enne è vivo per miracolo.
A urtare la fragilità del ragazzino sarebbe stato un brutto voto, ricevuto dopo un’interrogazione alla lavagna, davanti alla classe intera, accompagnato da una nota sul registro: “Lo studente non ha svolto i compiti”. Quel 2 dev’essere risuonato in lui come una macchia incancellabile, un’onta impossibile da raccontare in famiglia. Dopo l’alunno avrebbe scritto il messaggio d’addio e avrebbe aspettato il cambio dell’ora per lanciarsi nel vuoto. La docente di matematica, presente in classe in quel momento, e la dirigente scolastica sono state ascoltate dagli inquirenti.
Tra i primi a commentare l’accaduto è stata Irene Manzi, deputata marchigiana e responsabile nazionale scuola del Pd.
“Apprendo con sgomento e angoscia della caduta di uno studente dal terzo piano di una scuola di Ancona. In attesa di capire come siano andati i fatti, esprimo tutta la mia vicinanza al giovane studente, alla famiglia e alla comunità scolastica”, ha scritto su X la dem.
L’anno scorso fatti tragici del genere hanno avuto luogo più volte. Lo scorso maggio i casi di studentesse precipitate delle finestre delle loro scuole sono stati addirittura due, a distanza di pochi giorni. Il primo a Pescara: qui una ragazzina di tredici anni avrebbe chiesto alla docente presente di avvicinarsi alla finestra per prendere un poco di aria, e poi si sarebbe lanciata nel vuoto, dal primo piano dell’edificio.
Il secondo caso ha avuto luogo a Genova: qui una studentessa di sedici anni ha chiesto di andare in bagno poco prima della prova di inglese. Sarebbero stati gli stessi compagni di scuola a chiedere aiuto, tanto che sul posto sono intervenuti i soccorsi del 118 e le ambulanze delle pubbliche assistenze vicine alla scuola. Secondo quanto riporta Ansa, la ragazza si sarebbe presentata in classe, stranamente, senza zaino, chiedendo subito di uscire. La docente sarebbe stata allarmata da un tonfo.
Lo scorso 21 aprile una ragazza ha manifestato intenti suicidi scuola ed è stata salvata dai compagni di scuola. La giovane avrebbe aperto la finestra manifestando l’intenzione di gettarsi nel vuoto. Tempestivo sarebbe stato l’intervento degli altri ragazzi, che hanno assistito alla scena e hanno subito cercato di bloccare la ragazzina.
Un altro fatto tragico simile è avvenuto lo scorso marzo, sempre in una scuola: qui una ragazzina di soli dodici anni è precipitata da una finestra dell’istituto, a Rapallo, in provincia di Genova, poi ricoverata in ospedale in gravi condizioni. L’ultimo caso gennaio, quando una 14enne di Milano si è lanciata da una finestra dell’istituto.
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